Se avete amato Niente di nuovo sul fronte occidentale, il film di Edward Berger dal classico di Erich Maria Remarque, vincitore quest'anno di ben 4 Oscar tra cui il miglior film internazionale, non potete perdere Io sono tuo padre, stesso dramma, la sporca guerra del 1917, ma con un'angolazione diversa e certamente meno nota. Per questo film, in sala in Italia dal 24 agosto (una distribuzione per l'Italia Altre Storie con Minerva Pictures) dopo gli applausi al Certain Regard a Cannes 2022 si è speso dannatamente una figura carismatica come Omar Sy, che ne è il protagonista con Alassane Diong e Jonas Bloquet. Omar Sy è un gigante nero e buono, per strada lo acclamano, in sala ritmano gli applausi al suo nome. È un incredibile esempio di come le cose possano prendere strade giuste e come un figlio della banlieue - è nato nel sobborgo parigino di Trappes, padre operaio di origine senegalese di etnia Peule, la madre di origine mauritana che fa le pulizie, otto figli in tutto, cresciuti alla fede musulmana - possa vincere la sua battaglia puntando sul suo talento. In Francia è un esempio e non solo lì. Amico per la pelle del franco marocchino Jamel Debbouze, Omar è diventato famoso da ragazzo formando, con Fred Testot, il duo comico Omar e Fred, ma è nel 2011 che esplode interpretando con François Cluzet quella commedia superlativa e pionieristica di Quasi Amici (Intouchables), blockbuster francese assoluto, il primo film sull'inclusione ad alto tasso di comicità. Il film ha incassato l'incredibile cifra di 426 milioni di dollari al botteghino mondiale ed è ancora il più grande film francese di tutti i tempi. Così Sy è diventato il primo attore nero a vincere un premio Cesar e i diritti di remake del film negli Stati Uniti sono andati a ruba. Omar non si è più fermato - ha interpretato in Usa X-Men: Days of Future Past, il franchise di Jurassic World e Transformers: The Last Knight tra gli altri, ma è la serie Netflix francese Lupin ad averlo consacrato con le nuove generazioni - ma ha provato a rimanere con i piedi per terra e a restare un esempio per la comunità, alla quale parla spesso di ingiustizia sociale e razzismo, nonostante viva ormai soprattutto a Los Angeles. Io sono tuo padre (titolo originale Tirailleurs, in inglese Father & Soldier) è una storia di paternità che ricostruisce il contributo dei tiratori senegalesi alla Francia nella prima guerra mondiale. Diretto da Mathieu Vadepied, il film è interpretato e prodotto da Omar Sy con la stessa Gaumont produttrice di Lupin: l'attore ha potuto così coronare il suo sogno, quello di dare giustizia ai tirailleurs, ai 200mila senegalesi prelevati con forza dai villaggi africani nel 1917 per essere scaraventati al fronte della prima guerra mondiale a combattere per una patria, la Francia, che certo non era la loro. "Questo film significa moltissimo per me, non abbiamo la stessa memoria, ma abbiamo la stessa storia", ha detto Sy le cui origini paterne e la lingua Fulani dell'Africa occidentale sono raccontate nel film. Nel 1920 le ossa di otto soldati senegalesi rimasti sconosciuti sono state portate all'Arco di Trionfo a Parigi per ricordare quel sacrificio in una terra fredda e ostile, lontana migliaia di chilometri. "E quindi il milite ignoto era un soldato senegalese? Per me sì, perché no?" ha aggiunto Omar Sy. Ma Tirailleurs è anche una storia commovente di paternità, di un padre (Sy) che si arruola volontario dopo il 'rapimento' del giovane figlio Thiermo (Alassane Diong), pur di non lasciarlo solo a morire al fronte. Quanto a Lupin, ispirato ai racconti di Maurice Leblanc, con Sy per le strade di Parigi ad interpretate il ladro gentiluomo Assane Diop, che vuole vendicare suo padre per un'ingiustizia inflitta da una famiglia alto borghese e potente, le nuove puntate della terza stagione sono attese su Netflix dal 5 ottobre, sette episodi che seguiranno le avventure dell'uomo, sempre più braccato e costretto alla fuga.
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