L''intelligenza "da quel poco che si sa, non aiuterà nell'adattamento e il doppiaggio sui compiti più complessi, ma sulle elaborazioni meno complicate. Il mio timore è che si possa usare per le traduzioni dei dialoghi più semplici, come quelli nei documentari, perché sa restituire una certa logica. Ho paura che nel nostro lavoro il tocco umano resti solo per le produzioni d'élite. Questo significa che gran parte del nostro lavoro è a rischio". Ne è convinto un maestro come Francesco Vairano, doppiatore (fra gli altri di Alan Rickman nella saga di Harry Potter e Andy Serkis in quella de Il Signore degli anelli), direttore di doppiaggio e dialoghista (tra i suoi adattamenti Pulp Fiction e Giù al nord), nonché presidente dell'Aidac - Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinetelevisivi, tra i protagonisti nell'incontro alla Casa del cinema, L'Arte del Doppiaggio. Scrittura e voci nel tempo dell'Intelligenza Artificiale, organizzato da Siae nell'ambito della Festa del Cinema di Roma. Il tema dell'intelligenza artificiale "è cruciale in un anno come questo, in cui è in corso il più grande sciopero a Hollywood dagli anni 60" dice il sindaco di Roma Roberto Gualtieri nella conversazione moderata da Laura Delli Colli, che ha messo a confronto tutte le associazioni del settore -. Noi abbiamo un'eccellenza, l'industria del doppiaggio italiano è la migliore al mondo, sviluppata con una qualità che consente la piena traducibilità del linguaggio cinematografico". In Europa si sta cercando "di introdurre delle regole sull'uso dell'ia. È un crinale delicatissimo per uno strumento che non può non essere utilizzato ma che va limitato e circoscritto, non può distruggere dei fondamenti umani e artistici". E' "sotto gli occhi di tutti come gli applicativi di traduzione, anche quelli gratuiti, siano progrediti. Il mestiere del traduttore è seriamente a rischio, un po' meno la realizzazione degli adattamenti perché quelli sono determinati dalle immagini" osserva Toni Biocca, curatore, fra le altre, delle edizioni italiane di "Ncis", Breaking Bad, Better Call Saul e vicepresidente dell'Aidac. La questione è anche tentare di tutelare, "attori e dialoghisti dall'intelligenza artificiale, non dando in pasto per contratto i nostri copioni all'ia per alimentarla - spiega Marina D'Aversa, traduttrice e dialoghista, fra gli altri per 'La signora in giallo', 'E.R.' e 'Mad Men' Tesoriere dell'aidac e componente Commissione Cinema della Siae -. Le varie committenze lo stanno già chiedendo". Nel nostro settore va anche "alzata la qualità di tutte le figure professionali, perché l'intelligenza artificiale sta progredendo molto velocemente - sottolinea Rodolfo Bianchi, presidente dell'Adid (Associazione dei direttori italiani idi doppiaggio), voce in carriera di decine di grandi attori, come Gerard Depardieu, Micheal Douglas, Ed Harris, Stellan Skarsgard, Mel Gibson e direttore di doppiaggio per centinaia di titoli, da The departed a The Fabelmans, da Bowling a Columbine a Killers of the flower moon - Ci vuole un intervento istituzionale molto forte, sennò rischiamo di diventare come i vinili nella musica"
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