Sergio Castellitto, presidente del Centro sperimentale di cinematografia, lancia un progetto diaspora degli artisti. "Stiamo contattando artisti armeni, ucraini, africani, iraniani chiedendo loro di raccontarsi, spiegarsi, interrogarsi. Una diaspora degli artisti in guerra - dice Castellitto - da accogliere nella sede del Centro Sperimentale a Roma, la città di Roberto Rossellini e di Roma città aperta. Con l'aiuto dei docenti, dirigenti, studenti e con le sedi esterne, mi auguro di poter realizzare questo progetto per la prossima primavera".
L'idea è arrivata sull'onda del dramma che si sta vivendo in Medio Oriente, "la tragedia del rave party con la conseguente reazione di Israele e in una prima assemblea indetta con gli studenti, pensai - dice Castellitto - che se quei ragazzi fossero stati israeliani non sarebbero stati lì in quel momento ma probabilmente richiamati al fronte. E' partendo da questo pensiero che ho immaginato la possibilità di proporre ad un cineasta palestinese e ad un cineasta israeliano un confronto necessario sul senso del loro lavoro. L'idea è poi cresciuta: sviluppare una tre giorni di incontri tra cineasti, attori, sceneggiatori che provenissero da quei luoghi del mondo in cui l'orrore delle guerre toglie il fiato al loro lavoro e alle loro vite".
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