Atmosfere cupe, antiche, grigie e il
ritorno a quelle tradizioni che restano immutabili nelle culture
di tutto il mondo, questo ed altro si ritrova in Brighton 4th
del regista georgiano Levan Koguashvili in sala con Invisible
Carpet.
Il film che al Tribeca FF 2021 ha ricevuto tre premi (miglior
attore, film Internazionale e sceneggiatura)
inizia con Kakhi (Levan Tediashvili), anziano e saggio ex
campione di lotta della Georgia che si reca a New York per
andare a trovare suo figlio Soso (Giorgi Tabidze), che vive nel
quartiere di immigrati sovietici di Brighton Beach a Brooklyn.
Ora Soso, partito qualche anno prima per laurearsi in medicina,
non ha fatto quello che doveva e lavora così in un'azienda di
traslochi come manovale. Ha poi il vizio del gioco d'azzardo e
un debito di gioco di ben 14.000 dollari, che deve ad Amir, ex
lottatore e mafioso locale.
Non solo, al giovane immigrato servono anche soldi per
organizzare un matrimonio falso con un'assistente sociale, Lena
(Nadezhda Mikhalkova), che gli permetterà di avere la 'green
card' degli Stati Uniti.
Kakhi dà cosi a Soso 2.000 dollari come anticipo del suo debito,
ma il figlio pensa bene di giocarseli mettendosi ancora più nei
guai. L'ultima opzione di Kakhi per aiutare suo figlio è parlare
a quattr'occhi con Amir che gli offre una sfida di lotta: se
Kakhi vince, il debito di Soso sarà perdonato. Amir è d'accordo,
così i due si affrontano sulla spiaggia in uno spettacolare
combattimento che determinerà definitivamente le loro sorti.
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