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Giovinazzo, da fighter di Mma sono come una tigre

Giovinazzo, da fighter di Mma sono come una tigre

Protagonista in The Cage, con Solarino, appena arrivato in sala

ROMA, 22 febbraio 2024, 17:06

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un training di due mesi, sei ore al giorno, sei giorni su sette, più le quattro ore abituali, "che dedico alla danza. Facevano dieci ore di allenamento in tutto".
    Sono stati ritmi con i quali Aurora Giovinazzo si è preparata per il ruolo di Giulia, giovane talento della Mma (Mixed Martial arts) in The cage - Nella gabbia, opera prima di Massimiliano Zanin, con Valeria Solarino, Brando Pacitto, Desirée Popper, Alessio Sakara, Patrizio Oliva, e Fabrizio Ferracane che dopo aver debuttato ad Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma è appena arrivato in sala con Rodeo Drive (anche produttrice insieme a Wave Cinema, e Fairway Film con Rai Cinema) "Dentro di me, ho sempre provato un'emozione fortissima vedendo le vittorie delle donne nello sport. Un elemento che per il mio primo film di fiction volevo unire al tema delle gabbie, soprattutto quelle psicologiche - ha spiegato il regista - in cui ci chiudiamo da soli o lasciamo che lo facciano altri. Il film è un percorso verso la libertà e trovavo fosse emblematico che la protagonista vi arrivasse attraverso la Mma che si combatte proprio in una gabbia".
    Nella storia (che la la colonna sonora di Motta) Giulia (Giovinazzo), ha smesso di combattere dopo un trauma vissuto nell'ultimo match. Vive le sue giornate lavorando in un piccolo zoo (creato con animali salvati da situazioni di abuso) insieme al fidanzato, Alessandro (Pacitto), affettuoso ma possessivo, conosciuto nella comunità religiosa del fin troppo carismatico Padre Agostino ( Ferracane). Quando il suo vecchio allenatore (Patrizio Oliva), le prospetta la possibilità di tornare a combattere, Giulia ritrova se stessa, anche grazie all'incontro con una nuova allenatrice, Serena (Solarino). Ogni fighter di Mma "si sceglie un animale di riferimento - spiega Aurora Giovinazzo che offre nel ruolo una delle sue più intense interpretazioni -. Quello di Giulia, come vediamo nel film, è la tigre, che simboleggia benissimo la ricerca di una via di fuga dalle gabbie mentali in cui si ritrova rinchiusa".
   
   

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