Dopo essere diventato maestro di kung fu zen e guerriero dragone, idolo popolare, capace di rendere fieri anche i suoi due papà, Po "ora deve fare un passo ulteriore per crescere. Ha già avuto il coraggio di non seguire le aspettative dei genitori, di non fare quello che gli altri ci chiedono per essere amati. Lui ha realizzato i suoi sogni, ha trovato se stesso". Ma adesso "deve uscire dalle battaglie, diventate la sua comfort zone, e non è facile". Così Fabio Volo riassume il percorso del personaggio al quale torna a dare la voce in in Kung Fu Panda 4, diretto da Mike Mitchell con Stephanie Ma Stine, nuovo capitolo della saga animata della Dreamworks (che con i precedenti film ha incassato globalmente circa 2 miliardi di dollari) , in arrivo nelle sale italiane il 21 marzo con Universal.
Volo si reputa "fortunato, perché Kung Fu Panda è uno dei miei film più autobiografici, mi rivedo moltissimo in queste storie". Nell'interpretarlo "mi sono anche un po' basato su quello ho vissuto io. Po è un bambinone, non conosce cattiveria, è un entusiasta, ha un cuore fanciullo, e ce l'ho anch'io, me l'ha trasmesso mia madre, è il suo regalo più bello", sottolinea citando anche i versi di una poesia di Gozzano ("Mio cuore, monello giocondo che ride pur anco nel pianto, mio cuore, bambino che è tanto felice d'esistere al mondo"...). "Sono frasi in cui mi ritrovo io ho sempre avuto la gioia di stare al mondo" e come Po poi "ho fatto delle mie debolezze la mia forza". Po, "dopo aver tanto combattuto, come Ulisse deve tornare a casa, fare un passo indietro" spiega. "Se ti identifichi in ciò che fai è difficile smettere di lavorare. Ma noi non siamo ciò che facciamo, quello è solo un mezzo che abbiamo per indagare su noi stessi" aggiunge lo scrittore, conduttore e attore parlando della trama.
Nel film, che ha appena debuttato negli Usa con 58 milioni di dollari al botteghino nel primo weekend (arrivati, con le prime uscite nel mondo, a 80 milioni), Po non la prende benissimo quando il suo maestro Shifu gli chiede di passare il ruolo di guerriero dragone a un discepolo da individuare e di cui diventare la guida spirituale. Un compito che porta sulla sua strada la volpe ladra Zhen proprio mentre si trova a combattere una nuova e potente avversaria, la maga Camaleonte (doppiata in originale da Viola Davis), una lucertola in grado di trasformarsi in qualsiasi creatura. "Ora Po deve fare una nuova battaglia, quella di togliersi le armature e imparare a sentire gli altri e a cogliere le situazioni è questo il suo ritorno a casa".
I passi indietro "non li ho mai fatti volentieri nemmeno io, sono cresciuto con la cultura di mio padre del non mollare mai.
Ma maturando mi sono reso conto che a volte accogliere le situazioni scioglieva i problemi senza che dovessi intervenire".
Volo medita regolarmente, "ho sempre avuto un rapporto forte con la spiritualità. Da bambino dormivo con la statua di Gesù invece che con un peluche e facevo il chierichetto". Poi "con gli anni ho trovato delle vie più personali". Tra gli aspetti più interessanti del film c'è anche "il personaggio di questa 'cattiva', che si trasforma in chiunque ma non sa essere se stessa. Trovo richiami anche una minaccia che presenta oggi l'intelligenza artificiale, capace di far sembrare vero ciò che è falso".
Il debutto positivo del film negli Usa, potrebbe portare un quinto capitolo: "Magari - commenta Volo - sarebbe bello anche vedere Po papà". Anche perché interpretare la saga "mi ha fatto guadagnare punti con i miei figli".
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