Po è uno di noi. Ne è convinto Mike Mitchell, regista di Kung Fu Panda 4, nuovo capitolo della saga animata della Dreamworks in arrivo in Italia per Universal Pictures dal 21 marzo, con un'anteprima domenica 17. "Non abbiamo tutti paura del cambiamento?", si chiede Mitchell in conferenza stampa a Los Angeles.
"Avevamo lasciato il protagonista Po soddisfatto: era il Kung Fu Panda, il Guerriero Dragone - spiega il regista, che nel terzo film della serie, del 2016, era produttore esecutivo -.
Abbiamo pensato tanto a come farlo evolvere e abbiamo deciso di togliergli tutto quello che aveva desiderato e per cui aveva lottato. In questo modo, il film affronta un tema in cui ci riconosciamo tutti: l'ansia di cambiare. I bambini possono avere paura quando passano dalle elementari alle medie, per esempio.
Ma lo stesso succede a noi adulti, quando cominciamo un nuovo lavoro o ci trasferiamo. Po ci insegna che cambiare è grandioso.
Se scegli di andare avanti, non lasci indietro nessuno e niente di quello che sei. Anzi, il più delle volte ti trasformi in qualcosa di meglio".
È quello che succede nel film, che in dieci giorni ha incassato 69 milioni di dollari nelle sale di Usa e Canada (a cui si aggiungono 30,5 milioni guadagnati all'estero). Il maestro Shifu ordina a Po di abbandonare il ruolo di guerriero dragone e di diventare una guida spirituale. Deve appendere la cintura di kung fu, scegliere un successore ed esserne il mentore. Questo incarico porta sulla sua strada la volpe Zhen, scaltra ladruncola perfetta spalla comico-drammatica dell'ingenuo eroe protagonista, e lo costringe a lasciare la Valle della Pace per perdersi a Juniper City. "Cos'è questo posto?", chiede spaventato Po. "Ci vivono i peggiori criminali", risponde con il tono di chi la sa lunga Zhen (in inglese doppiata da Awkwafina).
Mentre lei scappa dalla polizia, con inseguimenti a perdifiato sui tetti e nei mercati, i due affrontano una nuova e potente avversaria, la maga Camaleonte (doppiata in originale da Viola Davis), una lucertola in grado di trasformarsi in qualsiasi creatura.
"Abbiamo mantenuto i personaggi principali, per non deludere i fan - spiega Mitchell - ma abbiamo aggiunto una co-protagonista che stravolge la prospettiva di Po, gli insegna a non giudicare dall'apparenza, e una cattiva mai vista: una donna che ha superato i complessi per la sua piccola stazza e tiranneggia sulla città. Poi c'è un posto mai visto prima, una metropoli tentacolare piena zeppa di animali in cui abbiamo ambientato tante scene di azione".
Rimane inalterato lo spirito bonaccione e puro di Po, qui in bilico tra azione e spiritualità: "Non mi far scegliere tra le due anime. È una partita alla pari - risponde all'ANSA Jack Black, che al Panda più famoso dell'animazione dà voce e fisicità -. Sono affascinato dalla meditazione sulle grandi domande dell'universo e sul mistero della vita. Ma quanto mi diverto nelle scene di combattimento! Sono un grande fan delle arti marziali". "Per noi Po è Jack, ma è inebriante vedere che funziona perfettamente anche doppiato", dice all'ANSA Mitchell in riferimento all'interprete italiano della saga, Fabio Volo.
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