"Il cinema italiano ha bisogno di più
coraggio". A sostenerlo è lo scenografo Massimiliano Sturiale,
David di Donatello per Freaks Out, durante il talk tenuto ieri
sera all'istituto italiano di cultura di Londra e moderato dal
giornalista ANSA Domenico Palesse. "Dobbiamo tornare ad avere un
respiro internazionale, promuovendo e sostenendo il nostro
cinema anche all'estero", ha sottolineato.
Lo scenografo, già premiato anche con due Nastri d'argento
e con una carriera ormai trentennale alle spalle, ha incontrato
il pubblico per spiegare il mondo della scenografia, tassello
fondamentale per la riuscita di una pellicola. "Lo scenografo è
la prima persona con cui si interfaccia il regista - ha detto -.
Con lui nasce una collaborazione costante dalla preparazione
fino alla realizzazione del film". Tra le pellicole cui ha
collaborato Sturiale c'è anche Il materiale emotivo di Sergio
Castellitto, per il quale ha realizzato suggestivi scorci di
Parigi all'interno dello Studio 5 di Cinecittà, tanto caro a
Federico Fellini. "Insieme con i ragazzi e le ragazze del nostro
laboratorio, Studio Anonimo, siamo riusciti a creare strade,
piazze, negozi e librerie parigine - ha raccontato -. È stato un
lungo lavoro ma davvero emozionante, con grandi soddisfazioni",
tra cui proprio il Nastro d'Argento.
Dopo aver lavorato con Gabriele Mainetti per Lo chiamavano
Jeeg robot e Freaks Out - opere che hanno consacrato
definitivamente il lavoro dello scenografo - Sturiale ha
debuttato lo scorso autunno su Disney+ con l'acclamata serie tv
I leoni di Sicilia. Durante l'evento ha mostrato bozzetti e
video della realizzazione dei set, tra cui anche un'inedita
Palermo del 1800 ricostruita negli studi Videa, a Roma. Oltre
20mila metri quadrati tra piazze, strade e vicoli, in cui si
snodano i racconti della famiglia Florio. "Un lavoro di quattro
mesi - ha concluso - nei quali abbiamo anche ricostruito
interamente il porto di Palermo nella cala di Cefalù. Perché
anche questa è la magia del cinema".
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