E' morto, all'età di cinquantuno
anni, Marco Tiberi, sceneggiatore, autore di romanzi,
documentarista. Ne dà la notizia la famiglia.
Allievo di Furio Scarpelli, romano, ha tradotto la migliore
tradizione della commedia all'italiana nella fiction televisiva
e su questo passaggio ha anche scritto un romanzo, 'L'ultima
morte di Peppe Bortone', che racconta "una storia senza finale
che va avanti giorno per giorno, destinata a durare per sempre":
la soap opera. Al cinema è dedicato anche 'Il figlio di
Brancaleone', scritto con Giacomo Scarpelli, ideale terzo
capitolo dell'epopea avviata da Mario Monicelli. Con Emanuela
Fanelli ha pubblicato un libro di conversazioni sulla comicità e
il suo pubblico, 'Potevo intitolarlo "Voce di donna" ma non sto
ancora a questi livelli', e con Giuseppe Civati 'Fine', un
romanzo distopico sulla Terra del futuro prossimo. Nel 2022, con
lo stile della finzione televisiva, ha raccontato la deriva
della sinistra italiana nel non-saggio 'Il sequestro.
Controstoria del Partito democratico' (questo e tutti gli altri
libri sono pubblicati da People).
Come sceneggiatore, oltre che per la serialità televisiva, ha
lavorato per i film 'I mostri oggi' (regia di Enrico Oldoini),
'Christine Cristina' (regia di Stefania Sandrelli) e 'Uomo di
fumo' (regia di Giovanni Soldati). Amava raccontare storie
corali, di personaggi disgraziati alla ricerca di una legittima
felicità, ma anche di un progetto di futuro politico e sociale
che prescindesse da ogni personalismo, per il bene di tutti.
Vale ricordare le parole messe in bocca dal cavaliere bretone
Anguselus e rivolte al Figlio di Brancaleone: "Per lo essere
veramente libero tu devi te liberar della zavorra di plombo
dello essere solamente se stessi medesimi".
I funerali di Marco Tiberi si svolgeranno lunedì 25 marzo
alle 14,30 nel Cimitero acattolico della Piramide, in via Caio
Cestio 6 a Roma, mentre nella mattinata, alle ore 11, si terrà
un ricordo alla Casa del Cinema a Villa Borghese.
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