Le sale da ballo dove ci si innamorava con Il mondo cantato da Jimmy Fontana (e il fumo delle sigarette). I pantaloni a quadri degli uomini e le acconciature bombate all'in su per le donne. E poi il mito della Fiat 500, bandiera di un Paese che rinasce e punta al benessere.
O quei palloni di cuoio che dovevi stare attento come li calciavi per non farti male e che, una volta su due, in cortile rischiavano di rompere qualche finestra.
È il tuffo nell'Italia anni Sessanta di Zamora, il primo film da regista di Neri Marcorè, prodotto da Pepito Produzioni con Rai Cinema e distribuito in sala da 01 dal 4 aprile.
Una storia di formazione, che racconta tanto di come eravamo e di quell'Italia che cresceva e dove tutto sembrava possibile. Di quando si andava tutti dai vicini che avevano già la tv e si giocava davanti ai programmi in bianco e nero di Mike Bongiorno nel salotto con la carta da parati a strisce. È l'Italia del boom del cinema e dei fotoromanzi d'amore, delle nuove calcolatrici e delle macchine da scrivere Olivetti, delle reclame dei liquori che promettevano di "rinvigorire" persino i convalescenti. Delle donne che, filo di perle e guanti, rivendicano libertà e di lì a qualche anno taglieranno tutti gli orli per la minigonna. L'Italia della fabbrichetta e della convinzione che il meglio dovesse, sempre, ancora arrivare.
Nelle foto, il cast con Neri Marcore, Alberto Paradossi, Marta Gastini, Anna Ferraioli Ravel, Walter Leonardi, Giovanni Esposito, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Davide Ferrario, Antonio Catania.
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