La strage nazifascista di
Montesole e l'assassinio di Pierpaolo Pasolini, due drammi
paralleli che si intrecciano, due storie diverse raccolte in un
documentario che racconta le ultime riprese del film 'Salò e le
120 giornate di Sodoma'. Il 17 aprile (ore 17.30) nella Sala
Polivalente della Regione Emilia-Romagna, a Bologna, sarà
proiettato 'Il prezzo da pagare. Pasolini e Marzabotto': oltre
al regista Stefano Ferrari saranno presenti la presidente
dell'Assemblea legislativa, Emma Petitti, la sceneggiatrice del
docufilm, Maria Burani, e Roberto Chiesi, critico
cinematografico e responsabile del Centro Studi-Archivio
Pasolini della Cineteca di Bologna.
Il docufilm curato da Stefano Ferrari è la trasposizione
video dell'omonimo romanzo di Maria Burani e racconta gli ultimi
mesi della vita di Pier Paolo Pasolini durante la realizzazione
di 'Salò o le 120 giornate di Sodoma', film che uscirà postumo
nell'inverno del 1975 dopo l'omicidio dello scrittore-regista.
L'attività di Pasolini sul set di 'Salò' si intreccia con il
ricordo della strage di Monte Sole, l'eccidio nazifascista che
nell'autunno del 1944 a Marzabotto, sull'Appennino bolognese,
costò la vita a quasi 800 civili. Nei 50 minuti del docufilm,
attraverso la voce dei sopravvissuti tra cui Ferruccio Laffi,
scomparso nel gennaio scorso, Ferrari e Burani ricostruiscono
quei giorni tragici del '44 sulle montagne sopra Bologna e
offrono un ritratto di Pasolini basato sulle testimonianze di
chi lo conosceva bene, come Pupi Avati e David Grieco, o di chi
ne ha trattato e studiato le vicende, come Carlo Lucarelli e
Roberto Chiesi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA