Esplorare "la sua esplosione di
creatività" capire quale fosse "il meccanismo che motivava lui e
la sua arte". E' stata la molla che ha spinto Ron Howard, spiega
il regista, vincitore di due Oscar, nei panel di Deadline
Contenders, a realizzare Jim Henson Idea Man, un
documentario/ritratto sul papà dei Muppets, burattinaio, autore,
fumettista, produttore, inventore e regista, morto a soli 53
anni nel 1990 a causa di una polmonite batterica. Il film non
fiction debutterà in anteprima mondiale al Festival di Cannes,
nella sezione Cannes Classics, per poi approdare su Disney+ dal
31 maggio.
Howard aveva incontrato una volta brevemente Henson "e ho
conosciuto molte persone che avevano di lui la massima stima.
Era un uomo molto modesto" racconta il regista negli incontri in
streaming dedicati da Deadline alle produzioni unscripted e
documentarie nate per il piccolo schermo più importanti della
stagione. "Non avevo mai realizzato la portata di ciò che Henson
era stato in grado di fare in soli 53 anni di vita… decisamente
troppo pochi" aggiunge. "Sapevo che era appassionato del suo
lavoro, tutti lo sapevano, ma non sapevo da dove venisse la sua
capacità di pensare fuori dagli schemi. Qualcosa che, combinato
con la mole del suo lavoro, mi ha fatto pensare a Picasso, che
aveva quel tipo di motivazione così forte nel creare e come lui
altri artisti. E' stata questa curiosità a portarmi al film".
Il documentario, si spiega nella sinossi, è il viaggio nella
mente "di un singolare visionario creativo, dai suoi primi anni
come burattinaio nella televisione locale al successo mondiale
di Sesame Street, The Muppet Show e altro ancora". Howard ha
avuto la piena collaborazione della famiglia Henson e l'accesso
a tutto l'archivio del creatore di Kermit e Company. Il
documentario include tanto materiale mai visto prima, compresi
filmini di famiglia, disegni e note tratte dai diari, insieme a
immagini d'archivio, interviste di Henson e conversazioni con
famigliari, amici e collaboratori, tra i quali anche Frank Oz,
Rita Moreno e Jennifer Connelly. "Ho anche potuto constatare
come la sua creatività non si sia mai fermata, emergeva sempre,
anche nei filmati amatoriali che girava, nei suoi disegni, nei
suoi taccuini - aggiunge Howard -. I riflessi della sua energia
creativa mi hanno semplicemente abbagliato".
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