"Nel pensare a un eroe moderno, mi
è venuto naturale che fosse un'eroina, non un uomo" ha detto a
Variety Paolo Sorrentino a proposito dell'epica femminile in
Parthenope, in concorso per la Palma d'oro al 77/o festival di
Cannes. Il 21 maggio è il giorno della premiere mondiale e si
attende tutto il cast con la straordinaria esordiente Celeste
Dalla Porta, Luisa Ranieri, Stefania Sandrelli, Gary Oldman
("uno dei cinque migliori attori al mondo", dice), Beppe
Lanzetta e molti altri.
In un certo modo seguito di E' stata la mano di Dio, Parthenope,
ancora lettera d'amore a Napoli, è anche dedicato alla sua
"giovinezza mancata". Segue dalla nascita Parthenope (Dalla
Porta e poi Sandrelli), bellissima giovane affamata di conoscere
la vita in ogni suo aspetto. "Come tutti i registi - ha detto a
Nick Vivarelli di Variety - faccio sempre i conti di quanti film
ho dentro di me. E pensando a quali film mi restavano da fare, a
partire da La mano di Dio, ho cominciato a scegliere quelli che
puntavano all'essenza di ciò che mi interessa. Ho iniziato con
La mano di Dio dove mi interessava descrivere la mia giovinezza,
e ho continuato con quest'altra cosa che mi interessava che è
parlare della mia giovinezza mancata, una giovinezza sognata,
più che di una giovinezza vissuta".
Su Stefania Sandrelli, Sorrentino che dice di non essere
particolarmente cinefilo, ("non ho questa sorta di mitologia del
cinema, questo tipo di smisurata idolatria per il cinema") a
Variety ha detto di averla scelta perchè "conserva ancora quel
dolore imperscrutabile che si prova da adolescenti e che ebbe in
quel film - La conoscevo bene (1965) di Antonio Pietrangeli,
ndr - e che probabilmente ebbe anche come persona e che ha
ancora adesso".
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