Entusiasmo in India per il Grand
Prix assegnato ieri al Festival di Cannes al film "All We
Imagine as Light" della regista Payal Kapadia. Il Grand Prix, il
secondo più prestigioso del Festival dopo la Palma d'oro, premia
dopo trent'anni una pellicola indiana nella sezione principale,
e per la prima volta nella storia del festival una filmmaker
donna.
Nel suo discorso di ringraziamento, la regista ha citato le
tre principali protagoniste, Kani Kusruti, Divya Prabha e Chhaya
Kadam, sottolineando che il suo film non sarebbe stato possibile
senza di loro, e ha invitato il festival a non attendere altri
30 anni per selezionare in concorso un altro film indiano.
Una delle tre interpreti del film, Kani Kusruti, aveva
attirato l'attenzione dei media internazionali per avere sfilato
sul red carpet con una borsa, da lei stessa disegnata, nei
colori della bandiera palestinese. "All We Imagine as Light",
una storia di amicizia e sorellanza tra tre donne radicalmente
diverse tra loro, era stato accolto da otto minuti di standing
ovation al termine della prima proiezione in concorso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA