(di Alessandra Baldini)
La procura di Manhattan è tornata
all'attacco sul caso Harvey Weinstein: nuove testimoni
potrebbero essere chiamate a deporre per incastrare una seconda
volta l'ex boss di Miramax dopo che la corte di più alto grado
dello stato di New York ha cancellato lo scorso aprile per vizio
di forma la condanna del processo precedente.
"Persone che non erano pronte a parlare nel 2020" potrebbero
essere pronte a farlo ora, ha detto al giudice Curtis Farber la
sostituta procuratrice Nicole Blumberg, aggiungendo che il suo
ufficio sta "attivamente investigando" accuse che potrebbero
portare a una nuova incriminazione.
New York vuole la rivincita. Una data per il nuovo processo è
ancora di là da venire, ma non si esclude che se ne possa
parlare alla fine dell'estate o ai primi giorni del prossimo
autunno. Weinstein, la cui caduta nel 2017 aveva dato vita al
movimento #meToo, è comparso ieri in tribunale per la prima
volta dalla delibera della corte d'appello che un mese fa ne
aveva annullato la condanna. La Blumberg ha spiegato che si sta
valutando quali accuse nei suoi confronti siano ammissibili dal
punto di vista cronologico. Un passo chiave: lo scorso aprile la
corte d'appello aveva infatti deliberato quattro contro tre che
il giudice del primo processo aveva sbagliato accettando di far
deporre tre donne non direttamente parte in causa nella vertenza
in quanto accusavano l'ex re di Hollywood di reati nel frattempo
caduti in prescrizione.
Le donne erano state chiamate a deporre per dimostrare uno
schema di cattivi comportamenti da parte di Weinstein: una
pratica non inusuale nei processi per stupro, per trasformare la
dinamica del "la versione di lui contro quella di lei" in un più
forte "lui dice, loro dicono". Accogliendo il ricorso della
difesa e dichiarando inammissibile le tre testimonianze, la
corte d'appello aveva cancellato la condanna a 23 anni di
prigione che il produttore aveva cominciato a scontare nel 2020.
Weinstein resta comunque in carcere in quanto successivamente
condannato a 16 anni a Los Angeles sempre per reati di sesso.
Anche in quel processo aveva utilizzato la testimonianza di
altre donne non direttamente parte dell'incriminazione.
Un tempo uno degli uomini più potenti di Hollywood con
all'attivo film come Shakespeare in Love, Clerks e Pulp Fiction,
Weinstein era finito della polvere dopo uno scoop del New York
Times nell'ottobre 2017: da allora decine di donne erano uscite
allo scoperto accusandolo di molestie sessuali. Weinstein ha
sempre negato di essersi approfittato di loro sostenendo che il
sesso era sempre stato di natura consensuale.
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