Dimenticate tutti i film dedicati alla dolce imperatrice Sissi d'Asburgo piena di bellezza e candore: in Io & Sissi di Frauke Finsterwalder, già in corsa all'ultima Berlinale e ora in sala dal 4 luglio con Movies Inspired, è tutta un'altra storia. Di scena una Sissi (Susanne Wolff) in età matura lontana da ogni etichetta di corte, anticlericale, libertaria e insofferente e in preda alla paura di invecchiare, una donna maniaca della cura del corpo e dell'alimentazione, ma anche un'aristocratica che nel suo buon ritiro a Corfù - dove fece costruire il palazzo residenziale Achilleion - è capace di dire con spocchia e orgoglio: "Qui non ci sono persone grasse, né uomini che lavorano per me".
Vera coprotagonista del film è infatti ancora un'altra donna, ovvero Irma (la straordinaria Sandra Hüller di Anatomia di una caduta e La zona d'interesse), una persona molto naif e selvatica - storicamente era Irma von Sztáray - che entra nell'entourage della sovrana austriaca, abbracciando la vita dell'imperatrice con vero amore e ammirazione. Irma è totalmente presa da Elisabetta, prova per lei vero innamoramento perché ha tutto ciò che lei non ha: è bella, disinvolta, capace di trasgressione e di vera libertà. Le due diventeranno a un certo punto come Thelma e Louise in fuga per l'Europa con una sola mission, non annoiarsi mai e fare tutto quello che si vuole, anche mangiare hashish come capiterà in Algeria. Tra musica post punk, yoga, fitness e amicizia tutta al femminile il film scivola inevitabilmente verso il finale rispettando abbastanza la vera vita dell'imperatrice Elisabetta, sempre più lontana dal marito Francesco Giuseppe, e che venne infine uccisa a Ginevra da un anarchico con una pugnalata. Io & Sissi racconta un po' in immagini il diario poetico dell'imperatrice scritto nel 1898 dal quale emerge chiaramente come Elisabetta non amasse affatto la sua condizione aristocratica né la politica degli Asburgo, tanto da augurarsi di morire "improvvisamente, rapidamente e se possibile all'estero", come poi realmente accadde.
"Sapevo fin dall'inizio che non avrei fatto il decimo film su Elisabetta, imperatrice d'Austria e d'Ungheria. Volevo trovare in queste figure vissute nel XIX secolo qualcosa che mi colpisse ora, nel presente", spiega la regista. E ancora Frauke Finsterwalder: "Volevo raccontare una storia sull'antica questione aristotelica: che cos'è l'amicizia? E perché si fa amicizia? Per simpatia? Per amore? Per calcolo? E cosa succede quando i rapporti di forza non possono essere equi?".
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