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Al Festival di Venezia un film sul dramma dei roghi nel Pantanal

Al Festival di Venezia un film sul dramma dei roghi nel Pantanal

'Mia madre è una vacca' di Rossetto Passoni a Orizzonti Corti

SAN PAOLO, 14 luglio 2024, 15:47

Redazione ANSA

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Una pellicola brasiliana girata da una cineasta di origine italiana porterà in scena alla Mostra del Cinema di Venezia (28 agosto- 7 settembre) la tragedia in corso nel Pantanal, la più grande pianura alluvionale del mondo, che ha già perso la cifra record di 468.000 ettari a causa degli incendi. "Mia madre è una vacca", diretto da Moara Rossetto Passoni e prodotto da Uvaia Filmes, è stato selezionato per la vetrina Orizzonti Corti, dedicata alle nuove proposte di registi esordienti o emergenti, e promette di richiamare l'attenzione sulla devastazione del bioma.
    "Spero che il mio film accenda una luce sulla crisi del Pantanal. È pazzesco pensare che uno dei luoghi più umidi del mondo stia bruciando con tanta intensità", commenta Passoni in un'intervista all'ANSA.
    Nata e cresciuta a Jardim Ângela, un quartiere alla periferia di San Paolo, la regista e sceneggiatrice ha conosciuto il Pantanal durante un viaggio dell'infanzia. Abituata al grigio della metropoli, ha vissuto un"esplosione di scoperta e di autoscoperta" a contatto con la natura, dove ha avuto la sua prima esperienza concreta con la morte: una mucca macellata per un barbecue. "Mi ha segnata profondamente, facendomi scoprire il rapporto tra la vita e la morte in una logica completamente nuova", afferma la cineasta.
    "Il film si svolge in una dimensione mitica e parla di un amore capace di creare e trasformare, come quello delle madri o delle divinità", rileva Passoni, che ha un passato di attivismo ed ha già lavorato con la ministra dei Popoli Indigeni, Sonia Guajajara, e con la deputata Célia Xakriabá, anch'essa indigena, su cause ambientali.
    Discendente di immigrati lombardi e veneti, la regista afferma che è un "grande dono" avere gli italiani come primo pubblico per il suo film. "Venezia è davvero un sogno - conclude - è il riconoscimento del nostro lavoro. È incredibile essere arrivati a questo punto".
   

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