Luisa Ranieri, protagonista del nuovo
film di Paolo Sorrentino, si racconta in un'intervista esclusiva
a Vanity Fair, in edicola dal 13 agosto: il cinema, tra gli
inciampi e il grande successo raggiunto a 50 anni, il divario
retributivo tra attori e attrici, il segreto degli amori che
durano. Ritratto di una donna luminosa che ha "finalmente
trovato sé stessa".
E racconta di sé, di quanto sia "timidissima", anche in
amore: "sto lì e aspetto. Ma alle volte mi è anche capitato di
essere un po' più intraprendente". Non con suo marito, Luca
Zingaretti, che le ha fatto una corte serrata.
"Serratissima. Però mi piaceva molto, aveva capito che non
sarebbe stata un'impresa difficile. Difficile è stata la
tempistica... gliel'aggio fatt nu poco sudà!". E c'è un perché:
"Luca stava affrontando, serenamente, la separazione dall'ex
compagna. Non ci piaceva l'idea che sembrasse che la giovane
avesse scalzato dal suo posto la moglie. Per rispetto di tutti,
abbiamo aspettato per ufficializzare". Attori entrambi, Ranieri
non ha dubbi su chi guadagni di più tra loro: "Lui. Che rabbia:
a parità di peso, una donna viene pagata meno. Io prendo ancora
lo stipendio di quattro anni fa, mentre un uomo ogni anno ha un
upgrade. Perché?".
Parlando della sua carriera solo una volta si è pentita:
"quando ho girato Eros: ho capito che non ero pronta per
quell'esperienza, ero l'attrice sbagliata per quel ruolo, non
sapevo giocare con la mia sensualità, ne ero impaurita. Ma ad
Antonioni come si faceva a dire di no?".
E poi le dinamiche familiari: non ha mai il timore di essere
un modello irraggiungibile per le sue figlie adolescenti?
"Eccome. In questa società l'immagine è tutto, dobbiamo
continuamente essere all'altezza delle aspettative. E poi, più i
genitori hanno successo, più è difficile per i figli affermarsi.
Io cerco di far capire alle nostre figlie che la perfezione non
esiste".
E parlando di donne, il discorso vira su Giorgia Meloni: "È
molto intelligente, da donna è stata capace di mettersi in tasca
tutti gli uomini che aveva intorno. Ma certamente non
corrisponde alla mia appartenenza politica: noi attori non
abbiamo quel tipo di muretti lì, quell'approccio alla vita. Ora
però deve mettere in pratica una politica che funzioni per
tutti: è il presidente del Consiglio anche di chi non l'ha
votata".
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