Il nuovo cinema italiano alla vetrina. La Mostra di Venezia (28 agosto - 7 settembre), con un'edizione stellare di grandi attori e titoli in anteprima mondiale tra i più attesi in tutto il mondo, è ricca di aspettative anche sul fronte interno. Il direttore Alberto Barbera ha messo in concorso cinque titoli e inclusi nella selezione moltissimi altri tra Orizzonti, serie tv, Fuori Concorso, e poi ci sono i titoli delle Giornate degli autori e della Settimana della critica. Un totale di oltre 30.
La mission però non è solo brillare al Lido, farsi notare tra un Joker 2 e un Babygirl, ma riconnettersi con gli spettatori. Con pochissime eccezioni, la più clamorosa è ovviamente il film di Paola Cortellesi C'è ancora domani, il feeling tra i film italiani e la platea italiana è interrotto. L'estate in sala ha avuto incassi record, 90 milioni di euro e oltre, ma di titoli italiani neppure l'ombra: dunque il pubblico è tornato in sala, persino con una nuova abitudine vista la stagione storicamente refrattaria, ma non sceglie i nostri film. Se consideriamo i film con destinazione sala cinematografica, ricucire il legame pubblico-cinema italiano è l'operazione più urgente da fare partendo dall'attenzione che si riserva anche mediaticamente alla settima arte nei giorni di Venezia. La prima e non l'unica ovviamente come numerosi panel previsti al Lido cercheranno di definire.
Ma ecco in ordine di premiere la pattuglia made in Italy guidata dai cinque titoli in concorso per il Leone d'oro nella giuria presieduta da Isabelle Huppert. Ritorna Gianni Amelio con Campo di Battaglia, con Alessandro Borghi e Gabriel Montesi nel ruolo di due amici di infanzia, medici militari su fronti ideologici opposti sulla guerra in una storia ambientata nell'ultimo anno del primo conflitto mondiale, l'anno di Caporetto e della febbre spagnola (una produzione Kavac Film, Ibc Movie, One Art con Rai Cinema, al cinema dal 5 settembre con 01, premiere al Lido il 31 agosto). Vermiglio, secondo film di Maura Delpero, con Tommaso Ragno e molti attori non professionisti, è stato girato nell'omonimo paesino della Val di Sole in Trentino lungo un anno di riprese, per raccontare con codici narrativi che evocano la lezione di Ermanno Olmi, la storia di una comunità e di una famiglia quando nell'ultimo anno della Seconda guerra mondiale arriva un soldato disertore a far perdere la quiete nel momento stesso in cui il mondo ritrova la pace (una produzione Cinedora con Rai Cinema e partner francesi e belgi, in sala con Lucky Red, premiere al Lido il 2 settembre).
Girato a Cinecittà, tratto dal romanzo di William S. Burroughs (il libro che da tempo sognava di far diventare un film), con Daniel Craig protagonista è Queer di Luca Guadagnino, il più internazionale dei nostri registi: una storia ambientata negli anni '50 a Città del Messico in cui il quarantenne americano William Lee tesse la tela amorosa intorno all'ambiguo Eugene Allerton, un giovane studente appena arrivato in città (una produzione Fremantle prodotto da The Apartment e Frenesy film company del regista, in sala con Lucky Red, al Lido il 3 settembre). Seconda regista tra i cinque italiani del concorso Giulia Loiuse Steigerwalt dopo Settembre porta al Lido Diva Futura, la storia dell'incredibile avventura dell'agenzia di pornostar fondata da Riccardo Schicchi negli anni Ottanta, che lanciò fenomeni come Ilona Staller e Moana Pozzi: nel cast Pietro Castellitto, Barbara Ronchi, Denise Capezza, Tesa Litvan, Lidija Kordić (una produzione Groenlandia e PiperFilm con Rai Cinema, distribuita dalla neonata PiperFilm, prima al Lido il 4 settembre). Poi c'è Iddu di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza che con una chiave grottesca racconta una storia ispirata alla vita di Matteo Messina Denaro, il boss mafioso morto 8 mesi dopo la cattura: Elio Germano è il super latitante ossessionato dalla figura paterna, mentre Toni Servillo è il fiancheggiatore che si presta con i servizi segreti a tradirlo. Nel cast anche Barbora Bobulova e Fausto Russo Alesi (una coproduzione Italia-Francia: Indigo Film con Rai Cinema, in sala dal 10 ottobre con 01, al Lido il 5).
Nelle altre sezioni c'è attesa per l'anteprima mondiale di M - Il figlio del secolo, la serie di Joe Wright in otto episodi dal romanzo bestseller di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega con Luca Marinelli nei panni di Benito Mussolini (prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, si vedrà al cinema e poi su Sky nel 2025). Nel Fuori Concorso c'è L'Orto Americano di Pupi Avati con Filippo Scotti (film di chiusura del festival), Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini con Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano; Bestiari, Erbari, Lapidari il nuovo documentario di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti e infine il cortometraggio di Marco Bellocchio Se posso permettermi capitolo II. Due film italiani saranno in gara nella sezione Orizzonti che sarà aperta dal secondo lungometraggio di Valerio Mastandrea, Nonostante. Si tratta di Familia di Francesco Costabile con Francesco Di Leva protagonista e Diciannove di Giovanni Tortorici, un coming of age con protagonista l'esordiente Manfredi Marini. Nella sezione Orizzonti Extra ci sono Vittoria di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman con Nanni Moretti tra i produttori e La storia del Frank e della Nina di Paola Randi. In concorso tra i corti c'è René va alla guerra di Luca Ferri, Morgan Menegazzo, Mariachiara Pernisa. Tra i titoli italiani alle Giornate degli autori c'è in concorso Taxi Monamour di Ciro De Caro, film racconta la storia di due donne perse (Rosa Palasciano e Yeva Sai), mentre alla Sic c'è Anywhere Anytime diretto da Milad Tangshir.
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