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L'isola degli idealisti, la borghesia e i ladri da redimere

L'isola degli idealisti, la borghesia e i ladri da redimere

Elisabetta Sgarbi, "Amo metafisica, nebbie e tempo sospeso"

ROMA, 23 ottobre 2024, 19:42

di Francesco Gallo

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Essendo di Ferrara, ho amato questo testo per la metafisica, il tempo sospeso e le nebbie, immaginando che avrei potuto raccontare questa storia noir con quei risvolti rosa dello Scerbanenco degli anni Quaranta e Cinquanta in cui è forte l'introspezione dei personaggi". Lo dice all'ANSA Elisabetta Sgarbi parlando de L'isola degli idealisti, romanzo dello scrittore nato a Kiev da cui ha tratto il film omonimo in concorso alla Festa di Roma.
    "Mettere in scena poi il primo Scerbanenco, che non era quello più noto - continua la regista-editrice -, mi piaceva perché era più difficile e ho amato anche l'unità di luogo in cui vivono questi signori che sono come fuori dal mondo e in cui irrompono due giovani ladri. Inizia così tra questi due mondi un dialogo che porta a dei cambiamenti dall'una e dall'altra parte.
    I ladri portano la vita in questa famiglia che abita in questa villa piena di opere d'arte sull'Isola delle ginestre e questi borghesi propongono da parte loro un corso di educazione con la promessa di non denunciarli alla polizia".
    Nel film, ambientato negli anni Sessanta, arriva sull'isola in una fredda notte di gennaio una coppia di giovani ladri, Beatrice Navi e Guido Cenere (Elena Radonicich e Renato De Simone). I due entrano nella grande villa dove trovano il proprietario Antonio Reffi (Renato Carpentieri), anziano ex direttore d'orchestra e i suoi due figli Carla e Celestino (Michela Cescon e Tommaso Ragno). Lei è una scrittrice di successo, lui invece un ex medico con la passione per la filosofia e la matematica. Quando i due ladri vengono scoperti dai padroni di casa, Celestino decide di non denunciarli a patto che accettino di restare a vivere con loro. E questo con l'idea di educarli e far cambiare loro vita, ma accadrà esattamente il contrario.
    "Io che sono un attore molto sensibile alla lingua ho apprezzato questo testo perché è scritto non nel solito inglese, ma in italiano, in una lingua letteraria difficile da recitare, ma che dà poi grandi soddisfazioni" dice oggi in conferenza stampa Tommaso Ragno che interpreta il filosofo Celestino, che concepisce il patto scellerato con i ladri.
    Elena Radonicich, la giovane ladra del film, sottolinea invece: "È stato davvero bello entrare in questo mondo onirico di Elisabetta in cui abitavo una sorta di sua fantasia, di fantasma, una sua proiezione. Mi è piaciuto vivere questo tempo sospeso che si rifà non alla realtà, ma a quello che non esiste davvero".
    Tratto dall'omonimo romanzo perduto di Giorgio Scerbanenco pubblicato per la prima volta nel 2018 da La Nave di Teseo, il film è stato scritto dalla stessa Elisabetta Sgarbi insieme a Eugenio Lio e prodotto da Bibi Film e Betty Wrong con Rai Cinema. La distribuzione sarà a cura della Fandango. 
   
   

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