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'Libricida', i libri bruciati di Riello

'Libricida', i libri bruciati di Riello

Un'ottantina di opere in mostra fino al 29 maggio a Torino

ROMA, 28 aprile 2015, 12:08

Mauretta Capuano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Distruggere ritualmente con il fuoco un libro e raccoglierne con attenzione e devozione le ceneri per poi conservarle in un reliquiario in vetro soffiato. Così l'artista Antonio Riello dichiara il suo amore per i libri nella mostra 'Libricida' alla Galleria Paolo Tonin Arte Contemporanea di Torino.

 

Circa 80 i libri "cremati esposti" fra cui figura anche 'L'amica geniale' della misteriosa scrittrice candidata al Premio Strega 2015, Elena Ferrante, con data di prima pubblicazione e cremazione del libro: Roma 2011, Bassano 2013. Le opere, in mostra fino al 29 maggio, fanno parte del progetto itinerante 'Ashes to Ashes' iniziato nel 2009 a NewCastle con tappe successive a Londra, New York (Museum of Art &Design), Atene, Venezia (Biennale 2011, Progetto Glasstress), Merano e Ginevra.

 

"In fondo la tecnologia attuale ha reso il corpo, la materialità del libro, per quanto sempre piacevole, sempre meno necessaria. Questo mio doloroso distruggerne i corpi, salvaguardandone comunque l'anima, non fa altro che rendere 'artisticamente visibile' questo stato di cose" dice all'ANSA Riello che vive tra Londra e Venezia. Artista eclettico, controverso, trasversale e multidisciplinare particolarmente attivo nel campo dei new media, Riello, 56 anni, espone nel circuito di musei e spazi espositivi come il Kunsthalle Wien a Vienna, il Mart di Rovereto, la Fondazione Pomodoro di Milano e il Chelsea Art Museum a New York.

 

Pensata in concomitanza con il Salone del Libro di Torino, che si apre il 14 maggio, e anticipata per motivi tecnici, l'esposizione, con un gesto di vera e propria crudeltà culturale, fa riflettere su come i libri bruciati diventino "virtuali", ovvero illeggibili, ma nello stesso tempo su come vengano consegnati all'eternità in forma di sacra reliquia, oltre che di opera d'arte. Ogni reliquario, in genere una sorta di calice, è unico e specifico per ogni libro e ne riporta titolo, autore, data e luogo di prima pubblicazione e di distruzione e la forma risponde a suggestioni personale dell'artista. Abbiamo così in un calice rettangolare 'L'ipotesi del male' di Donato Carrisi - Milano 2013, Bassano 2014; in un calice elicoidale l'Ulysses' di James Joyce - Paris 1922, Bassano 2012 e in un calice più classico 'The Pricipatibus' di Niccolo' Machiavelli - Firenze 1532, Bassano 2012.

 

Tutti libri che sono stati letti dall'artista e che hanno lasciato un segno nella sua formazione. Prima di procedere alla distruzione fisica, l'"anima" del libro, per così dire, viene estratta con uno scanner e salvata digitalmente. "Sono stato prima bibliofilo e poi bibliomane e molto spesso le mie visioni artistiche hanno avuto come sorgente le mie disordinate e appassionate letture. Insomma un appuntamento, quello tra la mia arte e i miei libri, inevitabile. Il pensiero che un giorno i miei amatissimi libri potrebbero finire su qualche bancarella del mercato o peggio in qualche umida cantina o polveroso solaio, magari divorati dai tarli, mi ha fatto iniziare qualche anno fa questo progetto al fine di salvare, almeno una parte della mia biblioteca, dagli inevitabili insulti, sempre crudeli, del tempo" spiega Riello.

 

E aggiunge: "I libri che compongono Ashes to Ashes sono i libri che mi piacciono e che amo: dalla grande letteratura, Kafka, Joyce, Wilde, alla filosofia (Russell, Bateson, Voltaire), alle enciclopedie (Encyclopaedia Britannica), ai fumetti, alla letteratura di fantascienza, ai manuali di cucina. L'alto e il basso della cultura in una sincera e varia mescolanza che riflette la complessità e la relativa casualità di qualsiasi biblioteca". La distruzione di libri e biblioteche attraverso il fuoco ha una storia lunga e tragica che Riello, rifacendosi al lessico giuridico e alla cronaca nera chiama 'libricidio', ma qui bruciare "è un gesto - conclude l'artista - assolutamente amoroso ed affettuoso".

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