"Molti dicono che da questa
esperienza usciremo migliori. Io ci credo di meno. In passato
una volta finita l' emergenza si è sempre tornati al
comportamento ordinario. Se così fosse anche stavolta, si
passerà dalla solidarietà obbligata alla conflittualità
scatenata". Il sociologo Alberto Abruzzese, una vita dedicata
allo studio dei processi culturali e della comunicazione,
riflette sulla crisi planetaria scatenata dal coronavirus
prefigurando un "dopo" carico di problemi e di incognite. Che
tipo di cambiamenti c'è da aspettarsi? "Le abitudini sono la
dimensione che si trasforma più lentamente. Ora l' attenzione è
puntata sulla ricerca della soluzione, la paura riguarda il
corpo e il rischio di morire. Poi il problema sarà la
sopravvivenza in un ambiente sociale ingiusto e crudele. Ci sarà
un gran caos, una crisi economica tremenda, una conflittualità
moltiplicata tra lobbies, ceti e fazioni''.
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