Un mondo del lavoro che cambia crea
un "prima" e un "dopo". Per chi aveva un lavoro e non lo ha più,
lo sta cercando, o ha realizzato che i paradigmi sono mutati e
anche l'attività che svolgeva e garantiva una remunerazione va
ripensata. In questo tempo di ridefinizioni, revisioni,
ri-organizzazioni, esce "Freelance digitali" (Maggioli editore,
250 pagine, 22 euro) il volume curato da Barbara Reverberi e
inserito nella nuovissima "Digital generation", la collana
scritta da professionisti italiani del settore, coordinata da
Gaetano Romeo.
L'autrice, giornalista e freelance dal 2012, con i contributi
di colleghi ed esperti del digitale, guida, passo dopo passo,
chi vuole fare la scelta di diventare freelance e non sa da dove
iniziare: aprire la partita Iva, ritagliarsi un ambito operativo
specifico coltivando competenze e conoscenze con un
aggiornamento continuo, fare personal branding sui social
networks, puntare sul Valore della professionalità nell'offrire
servizi a nuovi potenziali clienti. Con una consapevolezza, che
è diventato l'hashtag che caratterizza il Freelance Network
Italia, di cui è fondatrice: #Insiemeèmeglio.
"Ogni sfida - dice Barbara Reverberi - è un'opportunità per il
freelance: imprenditore di sé stesso, in equilibrio tra libertà
e reperibilità, in perenne ricerca della migliore organizzazione
di sé, deve avere consapevolezza della sua 'nuova normalità' che
richiede preparazione, grande determinazione e una strategia che
abbia tra i suoi pilastri anche la flessibilità".
Secondo i dati Excelsior-Anpal la Digital Transformation
produrrà circa 267mila nuovi occupati nel 2020. Chi vuole
trovare lavoro o migliorare la propria posizione, deve quindi
guardare attentamente alla rivoluzione digitale. Chi sono,
allora, i freelance digitali? Non solo giornalisti
collaboratori, fotografi, fotoreporter, addetti stampa e chi
svolge attività di pubbliche relazioni, ma anche tutti coloro
che svolgono professioni legate al Web (photo editor,
illustratori, grafici, copywriter, videomaker) fino ad arrivare
a fundraiser, avvocati, designer, formatori, architetti,
artisti, geometri, psicoterapeuti e commercialisti. Tutte quelle
figure professionali che devono reinventarsi e vivere la
rivoluzione digitale, come un'occasione per fare un salto.
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