(di Marzia Apice)
L'educazione, il buon senso e i
comportamenti fatti secondo coscienza passano anche dal web e
possono perfino diventare di moda. Lo ha dimostrato Andrea
Nuzzo, giovane imprenditore creativo, "papà" dell'ormai celebre
Bill, lo stickman saggio e intelligente seguito da oltre un
milione di followers sulla pagina Facebook "Sii come Bill".
Partendo proprio da quell'intuizione di successo, ora Nuzzo, che
ha 25 anni (e ha creato Bill nel 2015) ha deciso di lanciare il
nuovo progetto editoriale siicomebillmagazine.it, magazine
digitale (con la direzione di Monica Landro affiancata da
Michele Casula) interamente dedicato alle "positive news", senza
clickbaiting, e per la prima volta nella storia dei giornali
online in onda anche sulla piattaforma di livestreaming Twitch.
"Da un grande potere derivano grandi responsabilità, ce lo ha
insegnato Spiderman. I social non sono solo un gioco e non sono
un realtà parallela, perché hanno effetti sulla vita vera", dice
Nuzzo intervistato dall'ANSA, "vedo poca responsabilità nei
vertici di chi gestisce i social e nei personaggi che hanno più
seguito. Adesso è molto facile esporsi sul web ma spesso c'è
troppa leggerezza nei contenuti che vengono diffusi. Noi andiamo
controcorrente, perché i social e la Rete hanno un potenziale
infinito che può essere sfruttato meglio". Perché un nuovo
giornale? "Bill ha un contenuto semplice così come il suo
disegno ed è anticonformista. Anche il nuovo giornale segue
questa linea, ha un tono non convenzionale e si focalizza
sull'intelligenza e sui valori positivi. Ho pensato per mesi a
cosa fare per poter ampliare il successo di Bill. Era necessaria
un'evoluzione che si è realizzata con il magazine, anche perché
i meme sono troppo limitanti per trattare alcuni argomenti più
complessi", spiega, "Ho coinvolto tanti personaggi che si sono
resi disponibili anche senza avere un ritorno economico, perché
lo scopo dal punto di vista sociale è molto forte, ossia usare
il web in modo costruttivo. Abbiamo anche aderito al Social
Warning, il movimento etico digitale che fa formazione nelle
scuole per ragazzi e anche per i genitori".
Sul nuovo magazine scriveranno noti influencer "non
convenzionali", come lo youtuber Marcello Ascani, il divulgatore
scientifico Adrian Fartade e Massimiliano Dona, presidente di
Unione Nazionale Consumatore. Anche gli utenti potranno
raccontare le proprie esperienze, nella sezione "Siamo come
Bill". Ma qual è il segreto del successo di Bill? In fondo le
sue considerazioni sono puro buon senso e il suo è un invito ad
agire in modo intelligente. "Bill è piaciuto da subito per la
sua semplicità ma soprattutto perché è ironico e risponde alla
necessità di avere un contenuto diverso da quello che
abitualmente c'è su internet. Ho pubblicato il primo meme nel
dicembre 2015, per contrastare le fake news. Poi Bill è
diventato virale". Ma c'è anche qualcuno a cui Bill non piace?
"Ricevo spesso attacchi, per esempio ultimamente sul tema
vaccini. Ma le critiche arrivano anche su post innocui. Io le
accetto, purché siano costruttive e rispondo sempre in chiave
autoironica. Ora ho meno tempo per rispondere ma capita che
siano gli utenti stessi a scrivere post per difendermi". Con
questo nuovo magazine, l'idea quindi è quella non solo di
"generare buone abitudini" ma anche di fare una precisa
operazione culturale, per arrivare ai più giovani e offrire loro
nuovi stimoli che siano, appunto, positivi. "C'è chi vede la
cultura in modo elitario e chi come prodotto di un'industria. Io
credo che non possa essere qualcosa per pochi, ma che debba
raggiungere ogni parte della società. Per aumentare il consumo
culturale è necessario parlare con il linguaggio di chi si vuole
coinvolgere. E ben vengano attività come quelle della Ferragni
agli Uffizi, perché anche le polemiche servono", afferma Nuzzo,
"sono un imprenditore che cerca di dare importanza ai contenuti
e non alla forma. A volte vengo guardato con diffidenza perché
sono giovane, ma poi quando racconto i miei obiettivi cambia il
modo di vedermi. Nel magazine abbiamo iniziato con un
investimento personale per poi coinvolgere gli sponsor: ma sarà
tutto controllato, perché rifiutiamo il clickbaiting".
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