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Andrea Nuzzo, 'con Sii come Bill vince l'intelligenza'

Andrea Nuzzo, 'con Sii come Bill vince l'intelligenza'

Imprenditore lancia il magazine online ispirato al celebre meme

ROMA, 05 dicembre 2020, 12:38

Redazione ANSA

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(di Marzia Apice) L'educazione, il buon senso e i comportamenti fatti secondo coscienza passano anche dal web e possono perfino diventare di moda. Lo ha dimostrato Andrea Nuzzo, giovane imprenditore creativo, "papà" dell'ormai celebre Bill, lo stickman saggio e intelligente seguito da oltre un milione di followers sulla pagina Facebook "Sii come Bill".
    Partendo proprio da quell'intuizione di successo, ora Nuzzo, che ha 25 anni (e ha creato Bill nel 2015) ha deciso di lanciare il nuovo progetto editoriale siicomebillmagazine.it, magazine digitale (con la direzione di Monica Landro affiancata da Michele Casula) interamente dedicato alle "positive news", senza clickbaiting, e per la prima volta nella storia dei giornali online in onda anche sulla piattaforma di livestreaming Twitch.
    "Da un grande potere derivano grandi responsabilità, ce lo ha insegnato Spiderman. I social non sono solo un gioco e non sono un realtà parallela, perché hanno effetti sulla vita vera", dice Nuzzo intervistato dall'ANSA, "vedo poca responsabilità nei vertici di chi gestisce i social e nei personaggi che hanno più seguito. Adesso è molto facile esporsi sul web ma spesso c'è troppa leggerezza nei contenuti che vengono diffusi. Noi andiamo controcorrente, perché i social e la Rete hanno un potenziale infinito che può essere sfruttato meglio". Perché un nuovo giornale? "Bill ha un contenuto semplice così come il suo disegno ed è anticonformista. Anche il nuovo giornale segue questa linea, ha un tono non convenzionale e si focalizza sull'intelligenza e sui valori positivi. Ho pensato per mesi a cosa fare per poter ampliare il successo di Bill. Era necessaria un'evoluzione che si è realizzata con il magazine, anche perché i meme sono troppo limitanti per trattare alcuni argomenti più complessi", spiega, "Ho coinvolto tanti personaggi che si sono resi disponibili anche senza avere un ritorno economico, perché lo scopo dal punto di vista sociale è molto forte, ossia usare il web in modo costruttivo. Abbiamo anche aderito al Social Warning, il movimento etico digitale che fa formazione nelle scuole per ragazzi e anche per i genitori".
    Sul nuovo magazine scriveranno noti influencer "non convenzionali", come lo youtuber Marcello Ascani, il divulgatore scientifico Adrian Fartade e Massimiliano Dona, presidente di Unione Nazionale Consumatore. Anche gli utenti potranno raccontare le proprie esperienze, nella sezione "Siamo come Bill". Ma qual è il segreto del successo di Bill? In fondo le sue considerazioni sono puro buon senso e il suo è un invito ad agire in modo intelligente. "Bill è piaciuto da subito per la sua semplicità ma soprattutto perché è ironico e risponde alla necessità di avere un contenuto diverso da quello che abitualmente c'è su internet. Ho pubblicato il primo meme nel dicembre 2015, per contrastare le fake news. Poi Bill è diventato virale". Ma c'è anche qualcuno a cui Bill non piace? "Ricevo spesso attacchi, per esempio ultimamente sul tema vaccini. Ma le critiche arrivano anche su post innocui. Io le accetto, purché siano costruttive e rispondo sempre in chiave autoironica. Ora ho meno tempo per rispondere ma capita che siano gli utenti stessi a scrivere post per difendermi". Con questo nuovo magazine, l'idea quindi è quella non solo di "generare buone abitudini" ma anche di fare una precisa operazione culturale, per arrivare ai più giovani e offrire loro nuovi stimoli che siano, appunto, positivi. "C'è chi vede la cultura in modo elitario e chi come prodotto di un'industria. Io credo che non possa essere qualcosa per pochi, ma che debba raggiungere ogni parte della società. Per aumentare il consumo culturale è necessario parlare con il linguaggio di chi si vuole coinvolgere. E ben vengano attività come quelle della Ferragni agli Uffizi, perché anche le polemiche servono", afferma Nuzzo, "sono un imprenditore che cerca di dare importanza ai contenuti e non alla forma. A volte vengo guardato con diffidenza perché sono giovane, ma poi quando racconto i miei obiettivi cambia il modo di vedermi. Nel magazine abbiamo iniziato con un investimento personale per poi coinvolgere gli sponsor: ma sarà tutto controllato, perché rifiutiamo il clickbaiting".
   

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