(di Patrizio Nissirio)
MATTIA BERNARDO BAGNOLI, 'MODELLO
PUTIN' (PEOPLE, PP.438, 18 EURO). Di Russia si parla molto sui
giornali, soprattutto per denunciarne l'autoritarismo, le mire
espansionistiche nel Medio oriente e nel Mediterraneo, ma anche
e soprattutto per tratteggiare sempre a tinte forti il suo
eterno leader, Vladimir Putin. Un presidente - e brevemente
premier - che ha segnato e guidato la trasformazione più
profonda del Paese dalla fine dell'Urss, trent'anni fa. Una
nazione enorme che contiene in sé grandi modernità e regioni
ancora arretrate, tumultuoso sviluppo economico urbano e mondi
rurali impenetrabili al cambiamento.
Di tutto questo, e molto altro, parla 'Modello Putin -
Viaggio in un Paese che faremmo bene a conoscere' di Mattia
Bernardo Bagnoli, corrispondente dell'ANSA a Mosca e scrittore.
Un saggio che con una prosa agile e godibile, usando
testimonianze, analisi e dettagli di vita vissuta raccontati con
gusto, spiega questi anni putiniani, gli innegabili successi
sullo scacchiere mondiale, la compressione costante della
democrazia e del dissenso - anche con metodi tossici, come nei
casi Litvinenko e Navalny, ma non solo - le dinamiche
macroeconomiche, le partite strategiche in Ucraina e
Bielorussia. Ma anche la vita di ogni giorno, il poderoso
rifacimento di intere parti di Mosca, le atmosfere, il carattere
non monolitico dei russi.
Ne emerge un modello di Paese e della sua gestione divenuti
ibridi: capitalismo sfrenato, ma anche importanti pezzi di
welfare sovietico superstite, elezioni che si dicono libere, ma
dove l'opposizione non riesce neanche a presentarsi. E quando lo
fa, in piazza, la polizia non lesina manganellate e lacrimogeni.
Bagnoli racconta, tra i tanti aspetti della Russia, anche
quelli vissuti in prima persona, come nel caso delle sue
missioni nella misteriosa Siberia, dove scopre un'originale
strategia contro i cambiamenti climatici o dell'arrivo in Siria
al seguito delle forze russe, per vedere da vicino la
liberazione di Palmira. Fino alla vicenda tutta personale del
contagio da Covid e la vaccinazione con lo Sputnik V, vaccino
ancora misterioso agli occhi dell'Occidente, proprio come la
nazione che lo produce.
Ed è proprio questo il messaggio centrale di 'Modello Putin':
basta con lo sguardo distratto verso la Russia, considerata un
pezzo 'altro' di mondo, una minaccia, o qualcosa che ci riguarda
solo se qualche spia viene espulsa, colta con le mani nel sacco.
Quello che fa o non fa Mosca ha conseguenze ovvie sull'Occidente
- basti pensare agli opachi rapporti con gli Usa di Donald
Trump, e anche con il processo elettorale che lo ha portato alla
Casa Bianca -, ma anche meno visibili eppure di forte presa per
molti, come la gestione personalistica e sempre più autoritaria
del potere, che sembra fare sempre più proseliti in Europa
orientale e non solo.
E per un ulteriore motivo: l'era Putin non è eterna, e tra
striscianti malcontenti e trasformazione sociali ed economiche,
l'opera di stabilizzazione della Russia da lui guidata dopo il
caos degli anni Novanta potrebbe finire tra qualche anno. Tener
conto della Russia e conoscerla davvero potrebbe essere uno
strumento prezioso per gestire il 'dopo-zar' per tutto il resto
del Mondo, in un futuro neanche troppo distante.
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