IVAN TALARICO, DIZIONARIO DEGLI AMORI IMPOSSIBILI (Neo Edizioni, pp.106, 10 euro).
A come abitudine: Edoario e Pizia non si conoscono e neppure si piacciono, eppure vogliono condividere la vita.
C come colazione, ossia il pasto,
il primo della giornata, a cui è confinato il rapporto d'amore
tra Cuola e Donio. F come fantasma, con Arnatola che è molto
confusa perché non crede ai fantasmi, tuttavia si innamora di
Madio, che è proprio uno di loro. Alla U come unilateralità ci
sono poi Attima e Secondo, che sono sposati ma il loro
matrimonio non è propriamente basato sulla comunicazione, visto
che lui non ha mai tempo di ascoltare lei. Sono paradossi e
ossimori "di coppia" ad animare le pagine, un po' tragiche un
po' divertenti, del "Dizionario degli amori impossibili" (Neo
Edizioni), con il quale Ivan Talarico, cantautore, poeta e
teatrante, esordisce come narratore. In libreria dal 27 maggio,
il volume si configura come un vademecum umoristico composto da
52 brevi drammi "semiseri", per scherzare (ma anche riflettere)
sulle infinite e surreali combinazioni tra amanti e sulle strade
imprevedibili che, a volte, può prendere l'amore, lasciandoci
senza parole. Pur proponendo al lettore storie apparentemente
inverosimili, in realtà Talarico suggerisce situazioni che, a
ben guardare, non sono poi molto lontane dalla nostra
quotidianità.
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