"Un viaggio in satira e nel non sense
più acuto che però un senso ce l'ha davvero, quello della
realtà". Si presenta cosi "Caduta Matti. Racconti e mostri
della follia contemporanea" (Edizioni Passaggio al Bosco, pp.91,
euro 7), il nuovo libro di Emanuele Ricucci, scrittore, autore
per la Cultura di Libero e assistente di Vittorio Sgarbi. "Non
un saggio, non un pamphlet, non un romanzo, né una lagna
impegnata- precisa l'autore - piuttosto un'ora e mezza di puro
delirio in cui non si salva nessuno". Nemmeno lui, l'autore. Tra
reale e surreale, ovvero la cronaca degli uomini, dell'arte,
della politica, delle leggi, della televisione, dell'ideologia,
del sesso, dei nostri giorni. Da destra, a sinistra, passando
per la virtualità, la mediocrità al potere, la gratificazione
istantanea, la morte dei ruoli e della lingua italiana, la
globalità esasperata. Favole per adulti, racconti, aneddoti tra
le pagine, evocando Sciascia e Cortazàr, con il testo che si fa
grafica, la punteggiatura che si fa da parte, il senso che si
perde e si ritrova continuamente.
Caduta Matti è in realtà l'ultimo tassello di una trilogia
iniziata con i due pamphlet "Torniamo uomini. Contro chi ci
vuole schiavi di noi stessi" (uscito con Il Giornale nel 2017) e
"Contro la folla. Il tempo degli uomini sovrani", con prefazione
di Vittorio Sgarbi. La battaglia più impegnativa e urgente, la
priorità, per l'autore, rimane la stessa, quella "contro l'auto
annullamento degli uomini".
Classe '87, Ricucci scrive di cultura per Libero e Il Giornale,
ha scritto per Il Tempo e Candido. Lavora per la comunicazione
di Vittorio Sgarbi e collabora con il Gruppo Misto alla Camera
dei Deputati. È stato caporedattore de "Il Giornale OFF",
inserto culturale del sabato de "Il Giornale", e nello staff dei
collaboratori tecnici di Marcello Veneziani. Ha contribuito a
numerose pubblicazioni e scritto cinque libri: "Diario del
Ritorno" (con prefazione di Marcello Veneziani), "Il coraggio di
essere ultraitaliani" (scritto con A. Rapisarda e N. Bovalino),
"La satira è una cosa seria", "Torniamo Uomini" (pubblicati dal
quotidiano Il Giornale) e "Antico Futuro. Richiami dell'origine"
(Solfanelli, scritto con V.Conte e D.Frau).
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