(di Mauretta Capuano)
Non nasconde la delusione Sandro
Veronesi per l'esclusione di Teresa Ciabatti e il suo 'Sembrava
bellezza' (Mondadori) dalla cinquina del Premio Strega 2021,
votata il 10 giugno per la prima volta al Teatro Romano di
Benevento. Ma lo scrittore non entra in polemiche ed
elucubrazioni sulle motivazioni che hanno lasciato fuori dalla
corsa alla vittoria il romanzo da lui sostenuto e mostra
ammirazione per la Ciabatti, data quest'anno per super favorita
e nel 2017 vicina alla vittoria del premio con 'La più amata'
(Mondadori).
"E' stata lei a darmi l'esempio di come si incassa una
sconfitta" dice all'ANSA Veronesi, vincitore per la seconda
volta del Premio Strega nel 2020 e quest'anno presidente del
seggio come vuole il regolamento.
"Teresa non ha bisogno di nessun aiuto e sarà lei, se vuole, a
commentare. Ieri è andata sul palco e ha raccontato la sua
fragilità. E' stata ammirevole. Io ho presentato allo Strega un
libro che mi piaceva" spiega Veronesi.
Al Teatro Romano si è capito presto dallo spoglio dei voti e con
grande sorpresa che la Ciabatti (139 voti per 'Sembrava
bellezza') non aveva molte possibilità di entrare in cinquina.
"Io pensavo fosse pessimismo. Speravo per lei. Teresa era
preparata, è stata brava a gestire la situazione emotivamente.
Un pochino mi sono emozionato ma è stata molto meno dura di
quanto pensassi". "C'era un bel salto di voti rispetto agli
altri. Nei gruppi di lettura ha preso zero e mi è costato dirlo,
ma non ci sono elementi per far polemica. In qualità di
presentatore del suo libro, mi sento di dire che ho ammirato
tanto la sua attitudine positiva davanti a una delusione"
racconta Veronesi che alla fine della serata non è stato alla
cena dello Strega ma con la Ciabatti e Valeria Parrella in un
altro ristorante.
"La Parrella ha invitato a cena Teresa e io sono andato con loro
perché un conto è partecipare alla votazione, un altro è stare
seduti a un tavolo con tutti. Ho avvertito il direttore della
Fondazione Bellonci Stefano Petrocchi e mi sono unito a loro
perché pensavo Teresa volesse sfogarsi e invece abbiamo parlato
d'altro, non del perché e per come dell'esclusione. Ho fatto
tesoro di questo atteggiamento. Per me poi è una forma di
correttezza nei confronti del premio e della stessa giuria che
mi ha votato l'anno scorso" racconta l'autore del Colibrì e
aggiunge: "ci sono tre libri che voterei, ma quest'anno sono
presidente e non dirò per chi voto".
"Molto rappresentativa nella sua varietà e di grande qualità"
secondo Melania Mazzucco - presidente del Comitato direttivo
del Premio, che non entra nel merito delle scelte della giuria -
la cinquina del Premio Strega 2021guidata da Emanuele Trevi con
'Due vite' (Neri Pozza) , 256 voti, che vede una prevalenza di
donne. Edith Bruck con 'Il pane perduto' (La nave di Teseo), 221
voti, vincitrice anche del Premio Strega Giovani, al secondo
posto, quasi a pari merito, con Donatella Di Pietrantonio e il
suo 'Borgo Sud' (Einaudi), al terzo con 220 voti. Al quarto
posto la giovane Giulia Caminito con 'L'acqua del lago non è mai
dolce' (Bompiani), 215 voti e al quinto Andrea Bajani con 'Il
libro delle case' (Feltrinelli), 203 voti.
"Trevi e Bajani sono molto letterari e amati dalla critica. C'è
una scrittrice, la Bruck, che è diventata un personaggio, una
testimone e due autrici: la Caminito, giovane e prorompente e
la Di Pietrantonio, scrittrice molto amata e bestseller" dice la
Mazzucco.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA