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Riflessioni in versi, la poesia in era pandemia

Riflessioni in versi, la poesia in era pandemia

Di Nelly Pulice, 40 anni in Rai, braccio destro di Sergio Zavoli

ROMA, 25 giugno 2021, 11:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Patrizia Vacalebri) NELLY PULICE, 'RIFLESSIONI IN VERSI - RACCOLTA DI POESIE' (Aletti Editore - Collana gli Emersi Poesia, pp 64, 12 euro).
    "La raccolta nasce nei giorni della pandemia. Ho ingannato il tempo con me stessa per trattare in versi alcune riflessioni.
    Non ho la presunzione di essermi espressa al meglio, ma è frutto del mio sentire, nel mio quotidiano vivere di spettatrice della realtà che mi circonda". Comincia con questa secca, seppure esplicativa nota dell' autrice, la prima raccolta di poesie di Nelly Pulice (Aletti Editore) nome storico della Rai, dove per 40 anni ha ricoperto ruoli di primo piano, come dirigente, autrice e curatrice di programmi televisivi iconici. Accanto a giornalisti del calibro di Maurizio Barendson, con cui fece le prime esperienze giornalistiche nella redazione di Sprint nel '66, e di Sergio Zavoli, per il quale ha curato dal 1987 tutte le inchieste televisive più famose. Da Viaggio intorno all'uomo a Viaggio intorno ai giovani, da La notte della Repubblica, con 18 puntate sul terrorismo, a C'era una volta la prima Repubblica. Senza dimenticare Viaggio nel Sud, Nostra padrona Tv, Credere non credere, Viaggio nella giustizia, Viaggio nel calcio, Viaggio nella scuola, Diario di un cronista. Entrata giovanissima, nel 1965, nella Rai guidata da Ettore Bernabei, Nelly Pulice concluse i suoi servizi nel 2006, collaborando con Rai Trade, per cui rielaborò il caso di Ilaria Alpi. Il titolo del programma era Le verità parallele. La cronista ha firmato i servizi Rai dell'epoca sui temi più scottanti, dalla droga all'Aids, dall' omosessualità ai naziskin, tornando su mafia e camorra, intervistando vittime di sequestri, il primo collaboratore di giustizia della n'drangheta, malavitosi locali, malasanità. Da una cronista così valorosa e accanita, perfino "minacciata di morte per i suoi servizi sulle mafie", come lei ricorda con dolore, non ci si aspettano versi poetici che affrontano i temi della vita, dall' amore alla nostalgia, dall'amicizia al buio generato dalla pandemia. Così, "Il grigio - scrive in "Grigio a metà" - ha preso il sopravvento nella scala dei colori. Sbadigli di noia ritmano il quotidiano vivere di una innaturale condizione. Nessuno riconosce più il segnale della vita. Eppure la natura vive, si rinnova al di là di noi e continua a darci i suoi colori". Il suo è un "sentire" generato spontaneamente in un' anima raffinata, che prende il sopravvento sull'attenta osservatrice della realtà, proprio nel momento in cui il mondo si ferma a causa del Covid. E' quasi una possessione da parte della poesia che invade la giornalista abituata a raccontare la verità con le immagini. Ora costretta a casa dalle ripetute quarantene, si è ritrovata ad esprimere i suoi veri sentimenti di osservatrice del mondo e del quotidiano, ma in versi.
    "Le mie riflessioni hanno preso questa piega lirica spontaneamente. Ne ho prodotte centinaia. Ancora ne scrivo decine ogni giorno. Mi basta guardare un fiore. Oppure sentire una musica. Perfino Achille Lauro quando apparve sul palco del Teatro Ariston a Sanremo nei panni di San Francesco di Assisi mi ha ispirato dei versi. Scrivere poesie, o riflessioni poetiche, come mi sembra giusto chiamarle, è diventata la mia attività quotidiana più importante".
    Così concludiamo con i primi versi del libro, quelli della poesia intitolata "Buon appetito": Sforno i miei pensieri come un buon pane mi danno un non so che di benessere. Vorrei con essi comunicare le mie riflessioni in versi. Sono i dettami del mio sentire da condividere o meno se vi pare".
   

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