Un libro d'arte anche in caratteri
braille, intitolato "Quello che doveva accadere" e curato da
Giovanni Gaggia, per raccontare e riflettere sulla strage di
Ustica grazie ad alcune immagini e a 61 contributi di artisti,
intellettuali, scrittori e giornalisti italiani. E' stato
presentato dall'autore al Museo Tattile Omero di Ancona, assieme
al suo presidente Aldo Grassini e a Luisa e Tiziana Davanzali,
figlie di Aldo Davanzali, armatore e maggior azionista
dell'Itavia, cui apparteneva il DC-9 abbattuto da un missile il
27 giugno 1980, causando la morte di 81 persone, senza che
ancora se ne conoscano i responsabili.
Il volume in braille, di NFC Edizioni (288 pagine), ha una
copertina di alluminio di 28 per 18 cm. che riprende il Quaderno
Tecnico di Bordo, conservato all'interno del velivolo abbattuto,
dove venivano annotati gli eventi relativi all'aeromobile, e
trasformato dall'autore in uno scrigno metallico per raccogliere
e trasmettere la memoria di una delle pagine più dolorose della
recente storia italiana. Un'occasione per riflettere non solo
sulla funzione sociale, civile e politica dell'arte, domandando
agli uomini di cultura coinvolti nella pubblicazione di
analizzare 'i termini tempo e giustizia in relazione a questa
tragica vicenda', ma anche per aprirsi simbolicamente ai sensi,
tradizionale mission del Museo Omero.
Il testo non solo si potrà toccare ma si potranno anche
ascoltare in voce i contributi di quanti hanno partecipato alla
sua realizzazione come quello di Luisa Davanzali, lei stessa
come i parenti delle vittime "una sopravvissuta al dolore della
tragedia" che con la sorella Tiziana vede nell'arte 'la
sublimazione della sua personale memoria".
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