(di Marzia Apice)
LUCA CARI - VIRGINIA PICCOLILLO,
APNEA. COSTA CONCORDIA, 8 VIGILI DEL FUOCO E L'IMPRESA MAI
RACCONTATA (Mondadori, pp.144, 18 euro). Di quel 13 gennaio
2012, quando per un "inchino" azzardato e arrogante la nave da
crociera Costa Concordia è naufragata a 500 metri dal porto
dell'isola del Giglio, si ricorda ancora tutto: nessuno ha
ancora dimenticato l'immagine del gigante d'acciaio accasciato e
sconfitto che ha fatto il giro del mondo, il dolore e le lacrime
per le 32 vittime accanto al terrore fisso negli occhi dei
sopravvissuti, l'impiego straordinario di mezzi di soccorso, la
generosità degli abitanti dell'isola, le responsabilità dello
schianto, l'allarme dato in ritardo e l'abbandono dei naufraghi.
Ma di quella notte tragica esiste anche un'altra storia da
raccontare, che in pochi conoscono: quella della squadra di 8
vigili del fuoco che con il loro comandante hanno portato in
salvo centinaia di persone intrappolate, in una spasmodica lotta
contro il tempo. E' a questi eroi rimasti sconosciuti
all'opinione pubblica che Virginia Piccolillo, giornalista del
Corriere della Sera, e Luca Cari, responsabile della
comunicazione in emergenza del Corpo nazionale dei Vigili del
fuoco, rendono omaggio nel libro "Apnea", edito da Mondadori a
10 anni dal naufragio. Camminando al buio sul pavimento
scivoloso e inclinato di una nave con oltre 4000 persone a bordo
che sembrava ormai pronta a inabissarsi (nessuno infatti poteva
sapere che la Concordia si sarebbe incagliata su due speroni di
roccia granitica), di fronte a uno scenario inatteso a cui hanno
dovuto reagire con prontezza e spirito di iniziativa, Albi,
Andre, Bartolo, Beppe, Bronco, Lallo, Massi e Trap - questi i
soprannomi degli uomini che hanno compiuto l'impresa - non si
sono mai fermati, dosando la paura di morire, sentendola
addosso, ma senza lasciarsi sopraffare, con l'unico disperato
obiettivo di aiutare quanti più passeggeri possibile rimasti
prigionieri di quel mostro di lamiere. Un salvataggio che la
squadra di pompieri non ha mai in questi anni considerato
eroico, ma semplicemente parte del lavoro di un vigile del fuoco
ben addestrato al pericolo e all'emergenza. Ed è proprio il
senso di questa "normalità", accanto all'orgoglio di aver fatto
il proprio dovere, che i protagonisti hanno custodito nel cuore
e nella memoria, tenendo dentro di sé, in "apnea" appunto, ogni
istante vissuto nelle viscere di quella città galleggiante
trasformata da paradiso del divertimento in inferno. "Fortuna e
capacità e coraggio e incoscienza insieme, condensati in un
frangente della vita di otto uomini normali che realizzarono
un'impresa grandiosa. Che si sono tenuti per sé. Poco clamore
nelle cronache, pochi discorsi e racconti. Troppo difficile da
condividere con chi non c'era", scrivono gli autori in pagine
dense e di grande impatto. Impossibile non farsi coinvolgere
emotivamente da un racconto vivissimo, così vero da riuscire a
trasferire al lettore intatte e potenti tutte le emozioni e
tutti i pensieri, il senso di abnegazione e l'adrenalina, nella
ferma volontà di spendersi fino alla fine rischiando in prima
persona per individuare e soccorrere tutti i sopravvissuti che
non erano riusciti a mettersi in salvo dopo l'ordine di
abbandonare la nave. "Oggi loro ripensano, con commozione, a
quei sommersi salvati", scrive Piccolillo nella postfazione, "Ma
di quella notte si portano ancora dietro l'amarezza, mai sopita,
di non essere riusciti a soccorrere anche chi non ce l'ha fatta.
Impossibile. Erano già tutti morti quando loro, avvertiti in
ritardo, riuscirono, precipitosamente, ad arrivare sulla nave.
Ma da quel momento in poi non si contò più alcuna vittima. Loro
lo sanno. Ne vanno orgogliosi. Ma non se ne vantano. Sono
convinti di aver fatto solo ciò che avrebbe fatto chiunque". Dal
libro, le cui pagine raccontano in presa diretta ogni istante
dell'avventuroso salvataggio, è tratto anche l'omonimo podcast
in 6 puntate, prodotto da Lux Vide e nata da un'idea di Luca
Bernabei. Scritta da Matteo Liuzzi e Niccolò Martin con la cura
editoriale di Maria Francesca Gagliardi, la serie (che ha anche
dei contenuti video, per la regia di Laszlo Barbo) è raccontata
da Carlo Lucarelli e distribuita in esclusiva su Rai Play e Rai
Play Sound a partire dal 13 gennaio.
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