Si sa ancora poco dell'esperienza
delle donne nel periodo delle persecuzioni razziali e
dell'Olocausto. Ancora meno, a parte qualche nota eccezione, di
coloro che cercarono di contrastarlo: attiviste, politiche e
combattenti hanno nomi e storie pressoché sconosciute. Per
questo motivo, in occasione del Giorno della Memoria,
l'associazione WikiDonne e Task Force - con il patrocinio di
Wikimedia Italia - ha organizzato un editathon virtuale dedicato
al tema. Si tratta di una "maratona di contribuzione" attraverso
la quale, dal 27 al 30 gennaio, si potrà contribuire a creare da
zero le voci di donne che, loro malgrado, furono protagoniste di
questo sfortunato periodo storico.
È il caso, ad esempio, di Teresa Łubieńska, contessa polacca,
attivista sociale, combattente della Resistenza, sopravvissuta a
due campi di concentramento nazisti e di Alina Margolis-Edelman,
medico polacco e combattente della resistenza durante la rivolta
del ghetto di Varsavia. Di entrambe, come per molte altre, manca
una voce in italiano. Oltre che contribuire con la traduzione di
pagine scritte in altre lingue, sarà disponibile agli utenti una
lista di fonti accessibili online da utilizzare per ampliare e
migliorare le voci già esistenti. Sarà possibile scegliere su
quale voce lavorare alla pagina dedicata all'iniziativa.
In relazione a questa iniziativa, la comunità wikipediana
tiene un webinar dal titolo Donne nella Shoah il 27 gennaio alle
18.00, con la partecipazione di Daniela Padoan, giornalista e
saggista, autrice del libro Come una rana d'inverno
(Conversazioni con tre sopravvissute ad Auschwitz: Liliana
Segre, Goti Bauer, Giuliana Tedeschi) e del reportage La Shoah
delle donne; Marcello Pezzetti, storico e studioso della Shoah;
Germana Carillo, giornalista di GreenMe e autrice dell'articolo
Avere il ciclo in un campo di concentramento: le mestruazioni
nei lager, storia di un'umiliazione passata sotto silenzio, e
Anna Foa, storica e scrittrice, autrice di Anime nere (Due donne
e due destini nella Roma nazista) e Donne e shoah, insieme a
Francesca Nodari.
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