(dell'inviata Mauretta Capuano)
"Do not keep silent", "Stop
Russian Aggression", "Read Ukraine". Si è trasformato in uno
stand "manifesto" dove al posto degli editori ucraini che
avrebbero dovuto partecipare alla Fiera del Libro per Ragazzi di
Bologna, inaugurata il 21 marzo, ci sono appelli di protesta
contro la guerra e le sue violenze appesi alle pareti nude.
L'Ucraina è presente alla 59/a Bologna Children's Book anche
con Ukrainian Books, un'esposizione di libri ucraini al Centro
Servizi, organizzata da Bcbf in collaborazione con i suoi
espositori e con l'Ukrainian Book Institute. E qui si può vedere
un libro illustrato speciale 'The War: The Children Who Will
Never Get to Read Books (My Bookshelf Publishing House, Kyiv,
2022), realizzato in brevissimo tempo da Masha Serdiuk con le
illustrazioni di Tetiana Kaliuzhna. L'opera è stata stampata
eccezionalmente a Bologna in un'unica copia.
"Questo libro non avrebbe mai dovuto esistere. Perché è un
libro su bambini che non potranno mai leggere libri. Perché le
loro vite sono state portate via", hanno detto le autrici del
volume basato su storie vere che racconta senza "nessun
abbellimento, nessun sentimentalismo. Solo la nuda, disadorna,
brutta verità". E c'è anche il libro 'Vijna, Sco Zminyla Rondo'
di Romana Romanyshyn e Andriy Lesiv (The Old Lion Publishing
House, Ukraine) pubblicato in Italia da Jaca Book con il titolo
'La guerra che cambiò Città Tonda', che ha ricevuto una menzione
speciale al BolognaRagazzi Award 2015 e con cui Bcbf lancia un
messaggio di speranza e di pace.
La mostra al Centro Servizi raccoglie molti dei titoli
ucraini vincitori e candidati alle precedenti edizioni del
BolognaRagazzi Award, ma anche titoli ucraini tradotti in lingue
diverse. Una collezione di novità è inoltre in arrivo
dall'Ukrainian Book Institute grazie a una rete di volontari,
come annunciato all'inaugurazione dal sindaco di Bologna,
Matteo Lepore. E la Fiera del Libro per Ragazzi, insieme
all'International Conference of Book Fair Directors riafferma il
valore della pace anche attraverso le parole dell'israeliano
Etgar Keret atteso il 22 marzo al Caffè Illustratori con la
lecture 'Che storie si possono raccontare in tempo di guerra? '.
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