(di Mauretta Capuano)
Concepita come un'Officina, un grande
laboratorio, un pensatoio dove progetti editoriali a volte
trentennali o ventennali potessero trovare una loro casa, la
Salerno Editrice compie cinquant'anni e li festeggia con un
libro, campagne social e ampi spazi dedicati, dal 20 maggio, in
molte librerie italiane dove verrà dato risalto alla collana
Profili. Da quando nel 1972 Enrico Malato, 86 anni, filologo,
critico letterario, ha dato vita a questa impresa editoriale di
alto profilo, specializzata in classici, la vivacità della casa
editrice non si è mai spenta, come mostra il libro 'Salerno
Editrice da 50 anni un'officina di cultura' che sarà presentato
il 5 maggio alle 17.30 a Villa Altieri a Roma.
"Oggi posso dire che la nostra forza è la coerenza e una
fortissima identità di marchio. Abbiamo una reputazione che ci
siamo guadagnati scalino per scalino in questo mezzo lustro e
questo ci spinge ad andare avanti. Pubblicare con la Salerno è
per alcuni studiosi un punto d'arrivo. Certo, bisogna anche
interpretare il cambiamento, il mercato è in continuo mutamento,
ci sono nuove strade che stiamo percorrendo, però sempre
mantenendo ferma la barra sul fatto che il timone è quello. I
nostri non sono instant book, sono libri che restano" dice
all'ANSA Annamaria Malato, amministratore delegato della
Salerno, cresciuta nella casa editrice fondata dal padre che è
anche presidente della Fiera della Piccola e Media Editoria Più
Libri Più Liberi.
"Mio padre, giovane studioso abbastanza squattrinato, è
riuscito nel 1972 a investire tutti i suoi risparmi per fondare
la Salerno Editrice e non ha pensato a un piccolo marchio
editoriale ma ad una grande Officina. La prima collana, 'I
novellieri italiani' è ancora viva e vivace. Poi sono nate le
collana 'Testi e documenti', e i 'Diamanti', di classici della
letteratura in un'edizione molto pregiata che ricorda un po' le
Cinquecentine. Contemporaneamente si sono sviluppate le Grandi
Opere Monumentali Enciclopediche, la prima è stata 'Lo spazio
letterario di Roma antica' che ha avuto un grande successo. Poi
la Grande Letteratura Italiana in 14 volumi diretta da mio padre
e 'Storia d'Europa e del Mediterraneo' diretta da Alessandro
Barbero" spiega la Malato. Ma al primo posto c'è Dante: "è il
centro degli studi della vita di mio padre. A lui sono dedicate
infinite pubblicazioni però due progetti sopra ogni altro sono
quelli fondamentali: il primo è la Necod- Nuova Edizione
Commentata delle opere di Dante, un'impresa che fa il punto su
dove è arrivata la critica.
E poi abbiamo censito e stiamo pubblicando tutte le edizioni
della Divina Commedia dal '300 ad oggi. Il censimento è tutto
fatto, c'è un grande piano editoriale, marciamo a una media di
3-4 volumi l'anno" sottolinea la Malato. Ma, oltre a questa
parte, rivolta a un pubblico di studiosi, c'è "una seconda gamba
della casa editrice per la quale siamo anche più riconoscibili
in libreria che è quella della Storia con la grande collana di
biografie Profili fondata da mio padre con Luigi Firpo, diretta
dall'89 dall'indimenticabile Giuseppe Galasso che ha contribuito
alla crescita della casa editrice e ora da Andrea Giardina. Con
Barbero sono nati gli Aculei. L'ultima è Mosiaci, ideata e
pensata con Luigi Mascilli Migliorini con una vocazione quasi
narrativa".
Il direttore editoriale è Andrea Mazzucchi, che è stato
allievo di Enrico Malato, segue la sua linea e garantisce una
continuità che non esclude nuove strade che guardano più
all'attualità come la collana L'altro Sguardo dove è prevista a
settembre "l'uscita di un libro sulla guerra di Putin e un altro
su Xi Jinping perché non possiamo non guardare alla Cina". Il
piccolo segreto di questa azienda editoriale è "essere una
grande famiglia. Anche noi abbiamo passato momenti difficili.
Speriamo non ne stia arrivando un altro, la flessione del
mercato di questi primi 4 mesi 2022 non da spazio a grandi
ottimismi. Nei momenti di difficoltà la squadra è stata ed è
fondamentale per reggere alle intemperie" dice la Malato.
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