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Diario politico di Marcucci, da Mani pulite a Draghi

Diario politico di Marcucci, da Mani pulite a Draghi

Il viaggio del senatore "tra tre Repubbliche"

ROMA, 09 maggio 2022, 19:49

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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ANDREA MARCUCCI CON GIOVANNI LAMBERTI, IO SONO LIBERALE (Piemme, pp. 278, euro 17) La ricostruzione minuziosa delle giornate che hanno riportato al Quirinale Sergio Mattarella, la sconfitta del ddl Zan, ma anche, andando indietro nel tempo, la vicenda Tangentopoli vissuta dalla parte della politica. Il libro-diario del senatore Andrea Marcucci è la cronaca in prima persona di un viaggio in Italia "tra tre Repubbliche".
    Eletto deputato nel 1992 nelle fila del Partito Liberale, Marcucci è poi entrato nella Margherita: nel secondo governo Prodi, è stato scelto da Francesco Rutelli come sottosegretario ai Beni culturali. Marcucci è stato socio fondatore del Pd e poi renziano della primissima ora. Con Renzi è nato un lungo sodalizio che, però, non ha portato Marcucci ad aderire ad Italia Viva. Nel libro, Marcucci fa un'analisi postuma degli gli errori compiuti dal governo Renzi: "Un'occasione mancata".
    Marcucci è stato capogruppo del Pd in Senato dal 2018 al 2021, fino all'arrivo di Enrico Letta alla segreteria dem: "Il mio rapporto con lui è stato franco, anche se in tante occasioni ho avuto prese di posizione diverse dalle sue", scrive Marcucci nel libro.
    L'autore ripercorre anche le radici imprenditoriali della sua famiglia, attiva nel settore farmaceutico e turistico, ed il suo attaccamento alla Lucchesia, in particolare alla Valle del Serchio, dove è nato, e dove hanno sede le sue principali attività economiche, nel resort 'Il Ciocco'.
    Il racconto personale incrocia la storia d'Italia. Marcucci ricorda quando venne interrogato da Di Pietro durante Tangentopoli: a causa di un ritardo - dice il senatore - il giudice lo minacciò di arrestare i suoi dirigenti e familiari.
    E, arrivando all'oggi, svela qualche retroscena sulla trattiva per il Colle: "Promuovo Renzi, Berlusconi e Letta - scrive Marcucci - e considero pessima la gestione di Salvini e di Conte". Draghi? Marcucci ne ha molta stima e spera che resti a Palazzo Chigi anche dopo le elezioni.
   

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