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Vincono ex aequo Amélie Nothomb con il romanzo 'Primo sangue' (Voland) e lo scrittore russo dissidente Mikhail Shishkin, con 'Punto di fuga' (21lettere) il Premio Strega Europeo 2022. I due vincitori hanno ottenuto 6 voti ciascuno su un totale di 25 espressi dalla giuria composta, come di consueto, da scrittori vincitori e finalisti del Premio Strega. Il riconoscimento, arrivato alla nona edizione, è stato assegnato anche a Federica Di Lella e a Emanuela Bonacorsi, traduttrici dei libri vincitori, "quale segno tangibile dell'importanza che hanno le traduzioni come strumento di dialogo e di conoscenza"., figlio di un'insegnante di letteratura e di un ingegnere civile, cresciuto nel centro di Mosca, dal 2014 ha lasciato la Russia dopo essersi opposto all'invasione della Crimea. In patria è considerato un traditore dagli ambienti vicini al governo di Putin. I suoi libri sono tradotti in oltre 30 lingue. Punto di fuga è un romanzo epistolare che raccoglie le lettere di due giovani innamorati russi separati dalla guerra con cui ha vintoil Big Book Prize nel 2010. L'eccentrica scrittrice franco belga Amelie Nothomb, che dal 1992 pubblica un titolo all'anno con grande successo, ha dedicato 'Primo sangue' alla figura del padre Patrick Nothomb, scomparso nel primo lockdown, che diventa voce narrante della storia. "Mi emoziona- ha detto questa sera alla cerimonia- Non avrei mai pensato che con un libro scritto su mio padre avrei vinto questo bellissimo premio". Emozionato, accanto a lei anche Mikhail Shishkin, che ha avuto parole dure per il regime putiniano: quella in corso in Ucraina, ha commentato, "è una guerra tra uomini e non uomini", Putin "non ha cuore né anima". Quanto al Premio Strega Europeo: "È un onore ricevere questo premio prestigioso- ha detto - ma so che ci sono due premi prestigiosi che nessuna giuria può assegnare: il primo è il romanzo che tu scrivi, il secondo è quanto a conclusione di un romanzo metti il punto". Alla cerimonia di premiazione al Circolo dei lettori di Torino, condotta dalla giornalista Eva Giovannini, sono intervenuti, oltre ai cinque autori finalisti, Giovanni Solimine e Stefano Petrocchi, presidente e direttore della Fondazione Bellonci, Emanuele Sacerdote, in rappresentanza di Strega Alberti Benevento, Vittorio Bo, commissario del Sistema delle Biblioteche e dei Centri Culturali di Roma Capitale, Eugenio Tangerini, responsabile delle relazioni esterne di Bper Banca, che offre il premio alla traduzione, e Giulio Biino ed Elena Lowenthal, presidente e direttrice del Circolo dei Lettori di Torino. Anche quest'anno le autrici e gli autori candidati hanno presentato al Salone i rispettivi libri in gara, in un incontro individuale. Hanno concorso a ottenere il riconoscimento cinque romanzi recentemente tradotti in Italia, provenienti da aree linguistiche e culturali diverse, che hanno vinto nei Paesi in cui sono stati pubblicati un importante premio nazionale. Nella cinquina: Elin Cullhed, Euforia (Mondadori), tradotto da Monica Corbetta, Sara Mesa, Un amore (La Nuova Frontiera), tradotto da Elisa Tramontin e Megan Nolan, Atti di sottomissione (NN Editore), tradotto da Tiziana Lo Porto.
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