(di Mauretta Capuano)
E' ambientato nel Nord Italia il
libro d'addio ai lettori di Abraham Yehoshua, lo scrittore
israeliano morto oggi a 85 anni, molto amato nel nostro Paese
con cui aveva una relazione speciale e di cui si sentiva quasi
"cittadino onorario". Storia breve, considerata il suo "romanzo
italiano", 'La figlia unica', pubblicato nei Supercoralli
Einaudi nel 2021, nella traduzione di Alessandra Shomroni,
solleva il problema dell'identità e dell'appartenenza, tema
costante nelle opere del grande scrittore, ponendoci a confronto
con le domande spiazzanti di una ragazzina divisa tra due mondi.
Il libro di 168 pagine si apre con Rachele Luzzatto, "alta,
con i capelli ricci e gli occhi luminosi", figlia unica di una
facoltosa famiglia ebraica, alla quale viene proposto di
interpretare Maria nella recita di Natale. I parenti della
ragazza non sono praticanti, non mangiano kasher, ma il padre si
oppone, la sua unica figlia, che oltretutto si sta preparando
per il Bat Mitzvah (il momento in cui un bambino ebreo raggiunge
l'età della maturità e diventa responsabile) non può certo
vestire i panni della "madre di Dio".
La ragazzina è spiazzata, le idee del padre la disorientano
negli anni cruciali per la sua formazione. Da un lato deve
impegnarsi nello studio della lingua ebraica, delle preghiere e
i precetti per il Bat Mitzvah. Dall'altro vorrebbe partecipare
con i suoi compagni di scuola italiani alla rappresentazione per
Natale. E quando, nei giorni di festa e confusione, viene
diagnosticata al padre una grave malattia, le inquietudini e
domande di Rachele diventano quelle di ogni essere umano di
fronte al mistero.
Nel libro, che per l'edizione italiana Yehoshua ha curato con
particolare attenzione, ci sono i racconti del nonno paterno di
Rachele che per sopravvivere alle persecuzioni durante la
seconda guerra mondiale si spaccia per un prete, le convinzioni
della nonna materna, atea dichiarata sposata con un cattolico
devoto. Per la prima volta Yehoshua ambienta una storia in
Italia con una fonte di ispirazione e riconoscenza a 'Cuore' di
Edmondo De Amicis che da bambino il padre gli leggeva.
"L'insegnante va ad aprire con la sua copia di 'Cuore' ancora in
mano. - Ciccillo! - esclama divertita nel riconoscere un suo
vecchio studente, che sembra uscito direttamente dalle pagine
del libro. E' stato mandato per riferire che l'alunna Rachele
Luzzatto deve presentarsi alla preside con zaino e cappotto"
racconta Yehoshua nelle prime pagine de 'La figlia unica'.
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