Il disastro ambientale, lo
svuotamento della democrazia sversata nella repubblica
internazionale del denaro, la società in decomposizione, la
spinta verso il transumano, l'apparizione dei giganti della
rete, la pandemia, la guerra alle porte d'Europa e la crisi
nell'approvvigionamento di risorse, dal gas al grano. Sono
queste alcune delle 'piaghe' che il mondo occidentale deve
affrontare secondo Giulio Tremonti, autore del saggio
"Globalizzazione", edito da Solferino. Riflettendo sul contesto
attuale, e sui prossimi potenziali pericoli a cui potremmo esser
chiamati a trovar rimedio - dall'inflazione e recessione alle
crisi finanziarie, dalle carestie alle migrazioni fino ad altre
possibili guerre - l'autore analizza la crisi di trent'anni del
modello globalista. Un modello, prende atto Tremonti, al quale
l'Occidente ha aderito acriticamente ritrovandosi ora alla
deriva. "Oggi il rischio è che la divisione prevalga
sull'unione, come replica della dividente maledizione dei guelfi
contro i ghibellini, che lo smarrimento e la paura prevalgano
sulla speranza, che la rassegnazione prevalga sull'orgoglio", si
legge nel saggio. Pur nell'analisi di una situazione
obiettivamente complessa, secondo l'autore resta una speranza:
quella di rivolgerci al vecchio "arsenale della democrazia",
un'ancora di salvezza a cui le società occidentali devono
aggrapparsi per recuperare risorse e valori.
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