"Mi sveglio ogni giorno
spaventato all'idea di deludere i miei lettori". A dirlo non è
uno scrittore qualunque ma Jeffery Deaver, romanziere che ha
venduto oltre cinquanta milioni di copie nel mondo. L'autore
dell'Illinois lo ha confessato intervenendo a Pordenonelegge per
presentare la sua ultima opera, "La mappa nera" (Rizzoli).
"Lavoro molto duramente e con grande attenzione, senza mai
adagiarmi sugli allori, ma ho comunque paura che inciamperò e
che ciò che scrivo ai lettori non piacerà più. Ho paura di
scrivere qualcosa di troppo complesso, o non abbastanza
complesso; ho paura che i colpi di scena con cui amo infarcire
le mie narrazioni falliscano, o che i miei personaggi diventino
dei cliché. È la mia più grande preoccupazione: sono così
fortunato a poter raccontare storie per lavoro che non voglio
perdere questa opportunità".
"Credo proprio che Putin si possa ascrivere alla categoria
dei super cattivi". Così il romanziere Jeffery Deaver, che di
antagonisti ne ha tratteggiati a decine, ha descritto il
presidente russo. "Io sono solo una persona normale che legge le
news ma sospetto che, nonostante il lato oscuro, Putin non sia
un pazzo. Al contrario, credo che se gli sarà data l'occasione
di fare un passo indietro senza perdere la faccia cercherà di
coglierla. Immagino qualcosa come 'Abbiamo convinto gli abitanti
del Donbass, ora possiamo ritirarci'.
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