"Pasolini è l'intellettuale che
secondo me assomiglia di più alla nostra città". Così il sindaco
di Bologna Matteo Lepore all'inaugurazione della nuova targa in
ricordo di Pier Paolo Pasolini, in via Nosadella 48. Qui,
nell'appartamento al secondo piano, lo scrittore, poeta, regista
e sceneggiatore trascorse sette anni, dal 1936 al 1942. Fu il
periodo della formazione, durante il quale il giovane Pasolini
frequentò il liceo Galvani per poi iscriversi, con un anno di
anticipo, alla facoltà di Lettere Moderne, conoscendo
intellettuali e artisti destinati a incidere sulla sua poetica.
Come lo scrittore Roberto Roversi o il critico cinematografico
Renzo Renzi, che Pasolini incontrò al cineforum.
"Pasolini si è innamorato della poesia, della pittura, del
cinema e del teatro vivendo a Bologna e poi crescendo nel resto
del Paese", ha aggiunto Lepore di fronte a una piccola folla di
fotografi, giornalisti e qualche curioso. "Come Bologna è stato
ucciso ed è risorto. Bologna lo deve ricordare, ma soprattutto
dobbiamo ricordarci il pensiero di Pasolini e il suo ruolo che
fu anche profetico". Nell'anno in cui ricorre il centenario
della nascita, il 5 marzo 1922, "è importante dedicare a lui la
grande mostra che oggi si chiude e le tante iniziative che
abbiamo promosso nei luoghi pasoliniani". "Da oggi - ha concluso
Lepore - anche questa targa che ricorda la casa dove lui è
cresciuto". L'iniziativa è promossa da La Casa dei pensieri
nell'ambito del programma PPP, 100 anni di Pasolini a Bologna.
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