VERA POLITKOVSKAJA CON SARA GIUDICE,
UNA MADRE. LA VITA E LA PASSIONE PER LA VERITÀ DI ANNA
POLITKOVSKAJA (RIZZOLI, PP. 204, EURO 19)
Per la prima volta Vera Politkovskaja, la figlia della
giornalista russa di "Novaja Gazeta", Anna Politkovskaja,
racconta la vita e le battaglie per la libertà di stampa fatte
dalla madre, assassinata il 7 ottobre 2006. Lo fa nel libro "Una
madre. La vita e la passione per la verità di Anna
Politkovskaja", scritto con la giornalista Sara Giudice, inviata
di Piazzapulita su La7, che esce il 21 febbraio per Rizzoli
nella traduzione dal russo di Marco Clementi, a sedici anni
dalla morte della giornalista e a un anno dall'invasione
dell'Ucraina da parte della Russia.
"Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per
le autorità russe, ma anche per la gente comune. Scriveva la
verità, nuda e cruda, su soldati, banditi e civili finiti nel
tritacarne della guerra. Parlava di dolore, sangue, morte, corpi
smembrati e destini infranti" dice Vera Politkovskaja, anche lei
giornalista e autrice televisiva, che aveva ventisei anni quando
è morta sua madre. Da quel giorno, il 7 ottobre 2006, si è
battuta insieme al fratello Il'ja per avere giustizia. Ha
vissuto sulla sua pelle tutte le lentezze e le ambiguità della
macchina della giustizia russa, le informazioni contraddittorie,
le ipotesi più assurde. E soprattutto ha lottato per ricordare
la lezione della madre: "Siate coraggiosi e chiamate sempre le
cose con il loro nome, dittatori compresi".
Anna Politkovskaja ha raccontato fino alla sua morte la
seconda guerra in Cecenia, la corruzione, i delitti e le omertà
della Russia di Putin. Il suo volto è diventato il simbolo della
libertà d'espressione. Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte
della Russia, il cognome Politkovskaja è tornato a essere
oggetto di minacce di morte al punto che Vera si è dovuta
trasferire in una località segreta con la famiglia. Ha scritto
questo libro perché sua figlia, la nipote che Anna non ha mai
conosciuto, e il mondo intero "possano ricordarsi sempre la
storia unica di una donna che non ha mai nascosto il suo
dissenso per la politica di Vladimir Putin e che non ha avuto
paura di denunciare le violazioni dei diritti umani in Russia
compiute da un ex ufficiale del Kgb diventato l'artefice di un
minaccioso disegno imperiale" viene sottolineato nella nota di
presentazione al libro.
"In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna
Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere
la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più
comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità" dice la
figlia Vera.
Il progetto editoriale è nato alla Rizzoli che ne vende i
diritti in tutto il mondo: sono già stati acquisiti da sei
grandi gruppi editoriali e il libro sarà tradotto, tra i primi
paesi nel mondo, in Francia, Olanda, Germania, Austria,
Ungheria, Svizzera, Finlandia, Danimarca e Canada.
In occasione dell'uscita del libro Vera Politkovskaja sarà in
Italia per incontrare i lettori a Torino, martedì 21 febbraio
alle Officine Grandi Riparazioni per OGR Talks e a Milano,
mercoledì 22 febbraio alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
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