NOURIEL ROUBINI, 'LA GRANDE
CATASTROFE' (FELTRINELLI, PP. 320, EURO 22)
Scenario a tinte fosche quello descritto in questo saggio da
Nouriel Roubini, docente di Economia alla Stern School of
Business della New York University. Lo studioso americano elenca
le minacce che incombono sul futuro: stagflazione, guerre,
cambiamenti climatici, pandemie, computerizzazione massiccia. Il
pianeta si avvia ad essere inabitabile, se non si agisce in
tempo. Le 'megaminacce' - annuncia - si stanno dirigendo verso
di noi a passo rapido e 'abbiamo esaurito le scuse'.
"Il loro impatto - scrive il professore - scuoterà la nostra
vita e rovescerà l'ordine globale in modi che nessuno ha mai
vissuto prima". Avverte: "Allacciate le cinture di sicurezza.
Sarà un viaggio accidentato in una notte molto buia". Crisi
finanziarie pubbliche e private, conflitti, intelligenza
artificiale, invecchiamento della popolazione. Il pianeta
flagellato dalle emissioni di gas serra. Roubini ricorda che
negli Stati Uniti "l'orologio climatico ticchetta per ogni città
in riva all'oceano. Nessuna è più vulnerabile di Miami, in
Florida, situata in parte su una barriera corallina appena due
metri sopra il livello del mare. Le inondazioni nelle giornate
serene sono ormai di routine quando le acque dell'oceano
risalgono nei sistemi fognari".
Roubini parla delle conseguenze dell'intelligenza artificiale
che eliminerà per sempre tanti posti di lavoro. Le
disuguaglianze si aggraveranno. Profetizza che le macchine
andranno a sostituire anche lavori creativi come, per esempio,
l'architetto; un futuro, dunque, che ha il sapore dei romanzi
distopici: l'estro e l'inventiva non richiederanno persone in
carne e ossa. Neanche commercialisti e avvocati possono dormire
sonni tranquilli. Anche loro saranno sostituiti da umanoidi
superintelligenti in grado di leggere ed elaborare montagne di
documenti in pochi secondi. Gli androidi dal super cervello
potranno prendere persino il posto dei medici. Roubini ricorda
che lo scienziato britannico Stephen Hawking temeva che
l'intelligenza artificiale potesse segnare la fine dell'uomo;
ecco perché proponeva che gli umani si trasferissero su altri
pianeti.
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