"Il nuovo Dop è molto di più di
quanto, pur corrispondendo al vero, il suo titolo indica". Lo ha
detto l'ad Rai, Carlo Fuortes, in un messaggio inviato in
occasione del convegno 'L'italiano parlato, oggi', organizzato a
Viale Mazzini per la presentazione della nuova edizione
multimediale del Dizionario di Ortografia e Pronunzia della
lingua italiana, curata da Renato Parascandolo. "Il nuovo Dop è
l'aggiornamento di un percorso lungo, cominciato quando il
nostro Paese procedeva verso una fase di sviluppo economico
avendo avuto alle spalle la distruzione di una guerra mondiale -
ha aggiunto Fuortes -. Il servizio pubblico fornito dalla Rai,
allora radiotelevisivo e adesso multimediale, ebbe grandi meriti
nel permettere che la Repubblica Italiana consolidasse una
propria identità nazionale".
"Il Dop è un'opera nata in Rai, ai tempi del monopolio - ha
sottolineato in un messaggio la presidente Marinella Soldi -.
Strumento di lavoro per professionisti della comunicazione ma
anche occasione di riflessione sulle trasformazioni del nostro
idioma parlato, sulla relazione con l'italiano scritto, sulle
evoluzioni della norma. Il Dop ha saputo mantenersi al passo con
i tempi, registrando - non acriticamente - le evoluzioni del
linguaggio, il passaggio da un'epoca più normativa ad un
presente maggiormente inclusivo, ma sempre mettendosi al
servizio di un messaggio chiaro, universalmente comprensibile,
culturalmente autorevole".
A coordinare l'incontro, al quale hanno partecipato studiosi
e autori del dizionario, come Piero Fiorelli e Tommaso Francesco
Borri, la direttrice dell'Intrattenimento Day Time, Simona Sala.
"Siamo orgogliosi - ha detto - di ospitare nella nostra fascia
programmi che hanno il loro perno sulle parole e questa è la
nostra scommessa".
"Realizzare una versione multimediale del dizionario - ha
raccontato Parascandolo - significava registrare tutte le
pronunce delle parole ed è stato un lavoro durato per anni,
attraverso una selezione durissima dei candidati. Tutti i grandi
annunciatori della Rai cadevano davanti all'esame. Alla fine si
scelse un non professionista, impiegato di banca, che era il
migliore di tutti". Al convegno, per parlare del linguaggio in
Rai, anche Flavio Insinna.
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