AA. VV., PROTEGGI LE MIE PAROLE
(EDIZIONI E/O, PP 192, EURO 16,50),
IN COLLABORAZIONE CON L'ASSOCIAZIONE MEMORIAL. "'Imputato
Navalny, può fare la sua ultima dichiarazione'. Se mi avessero
dato dei soldi ogni volta che ho sentito questa frase, sarei
ricco da un pezzo anche con il crollo del rublo. Tutte queste
'ultime' dichiarazioni mi divertono persino, lo confesso. 'Se è
davvero l'ultima dichiarazione, perché non fa che parlare e
parlare e parlare e parlare?': qualcuno che sgrana gli occhi e
lo pensa ci sarà sicuramente. Sarò franco: all'inizio di questo
processo ho pensato seriamente di rinunciarci, alla mia ultima
dichiarazione. Quante volte può essere l'ultima, eh? Poi ho
deciso di farla comunque". Questa è la voce di Alexei Navalny,
morto in carcere il 16 febbraio a 47 anni, nel libro Proteggi
le mie parole che raccoglie gli ultimi discorsi pronunciati
nelle aule dei tribunali dai dissidenti del regime di Putin,
pochi minuti prima della condanna. Nel volume ci sono persone
che hanno avuto occasione di pronunciare ben più di un'ultima
dichiarazione. Il record probabilmente appartiene ad Alexei
Navalny, contro il quale sono stati intentati almeno 10
procedimenti, e il cui discorso del 15 marzo 2022, qui
presentato, è stato letto da remoto, poiché Navalny si trovava
già in carcere.
'Proteggi le mie parole',è uscito in Italia due anni fa da
Edizioni E/O in prima edizione mondiale, con la cura editoriale
di Sergej Bondarenko e Giulia De Florio, la prefazione di
Marcello Flores e le traduzioni dal russo di Ester Castelli,
Luisa Doplicher, Axel Fruxi, Andrea Gullotta, Sara Polidoro,
Francesca Stefanelli e Claudia Zonghetti. La pubblicazione è in
collaborazione con l'Associazione Memorial, che in Russia si
batte per la denuncia e il ricordo delle violazioni dei diritti
umani, a cui nel 2022 è stato assegnato il Premio Nobel per la
pace.
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