"Michela amava i ragazzi, parlava a tutti loro con il cuore aperto e credeva in loro. Andando via ha lasciato un messaggio: non vi adagiate, cambiate il mondo.
L'opera di Michela non è dunque finita, attraverso i giovani lei cammina nel mondo e nelle scuole, continuando a dire le cose che ha detto in questi anni, per fare in modo che il futuro delle nuove generazioni possa essere vissuto in un mondo migliore".
Nella parole di mamma Costanza c'è tutta la forza rivoluzionaria di Michela Murgia, l'intellettuale di Cabras morta il 10 agosto 2023 a cui il suo paese natale ha voluto rendere omaggio con un grande murale a lei dedicato.
Oggi il taglio del nastro dell'opera realizzata in una parete di viale Colombo dalle classi 3° A e 5° C dell'Istituto artistico Carlo Contini di Oristano, con il contributo dei ragazzi delle classi terze dell'Istituto comprensivo di Cabras.
Presenti con il sindaco Andrea Abis, i presidi e i docenti delle scuole coinvolte, anche la famiglia di Michela: la mamma Costanza, il fratello Cristiano e Annetta Marongiu, zia e mamma d'anima dell'artista.
Due le immagini che in una settimana di lavoro i ragazzi e le ragazze hanno impresso sulla parete. Nella prima Cabras è sullo sfondo, con lo stagno e il profilo della chiesa di Santa Maria, dove la scrittrice ha mosso i primi passi e da dove è iniziata la sua formazione che l'ha portata poi ad approfondire tematiche legate al mondo laico e alla religione cristiana. Alcune donne che corrono scalze e una citazione della scrittrice tratta dal libro Stai zitta: "Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva". Di fianco, pensieri e frasi di divieto rivolte al genere femminile - le donne devono stare a casa, non truccarti, alle bambine si regalano le bambole - che nel murale vengono simbolicamente date alle fiamme da Michela Murgia, al grido di "Siate sovversive!".
A spiegare la seconda immagine è Martina, la studentessa che ha realizzato il bozzetto originale: "Il murale rappresenta la potenza delle sue parole, delle sue azioni e delle sue lotte, il messaggio che non tutti hanno capito. L'immagine di Michela è associata a quella di un uccello, un essere che vola libero, le cui piume sono penne, strumento di scrittura per eccellenza.
Queste penne, questo pensiero e questo volo sono fondamentali per l'opera distruzione dei retaggi culturali di cui Michela si è fatta paladina".
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