Un intreccio di più storie, personali
e artistiche. Quella di una famiglia di un imprenditore pugliese
trasferito a Roma e quella di un grande architetto, e di registi
e attori che restano affascinati ed ispirati da un edificio
simbolo dell'architettura post moderna. Tutto questo è Casa
Papanice, progettata dall'architetto Paolo Portoghesi e
dall'ingegner Vittorio Gigliotti nel 1967 per diventare la
dimora dell'imprenditore Pasquale Papanice che la realizzò
l'anno dopo. Una casa che attirò subito l'attenzione di Ettore
Scola che la usò come set di Dramma della gelosia con Marcello
Mastroianni e Monica Vitti e la cui storia è raccontata in un
libro dal nipote del primo proprietario, Edmondo Papanice. Il
libro "Casa Papanice", edito da Amazon, è stato presentato oggi
a Bari nella sede della Rai della Puglia dall'autore insieme con
il caporedattore del Tgr Puglia, Giancarlo Fiume.
"Il libro - racconta Papanice - parte appunto da questo
incontro di più persone, di eventi e di accadimenti. La casa è
determinante anche per la mia storia personale perché se non ci
fosse stata io non sarei stato adottato e non sarei italiano. È
una delle opere più famose di Paolo Portoghesi, e nell'ultimo
evento cui ha partecipato, un mese prima di morire a Roma, egli
stesso disse che non aveva mai incontrato un committente così
'che mi ha dato carta bianca'". "Ci tenevo a presentare questo
libro anche a Bari perché - spiega Papanice - questa città è
stata toccata da Portoghesi con il restauro del Teatro Kursaal,
ed è una città fortunata". Con casa Papanice Portoghesi si è
espresso in piena libertà e la casa "ha affascinato registi e
attori, la foto di Monica Vitti nel film di Scola affacciata
alle canne ha fatto il giro del mondo". Ma anche Fellini volle
visitarla e la definì "l'essenza del mio cinema" e poi Emilio
Miraglia che l'ha usata come set anche con Edwige Fenech. "Una
casa che all'epoca riscosse un successo planetario grazie
proprio al cinema. Ma poi con la morte del nonno - racconta
l'autore - la casa è stata venduta perché se ne facesse un ente
di cultura. Le cose sono andate bene con il primo acquirente
l'editore Renato Giunti, ma poi passa di proprietà
all'ambasciata di Giordania ed è stata modificata nella facciata
e sta deperendo".
Tramite il libro Papanice ha ricostruito la storia della sua
famiglia e di un edificio iconico ma rilancia anche la speranza
che questa diventi una storia di riscatto e che la casa venga
restaurata così come aveva chiesto Portoghesi prima della sua
morte. "Mi auguro che ci sia una presa di posizione del ministro
della Cultura e degli Esteri e che ci sia un confronto e un
dialogo per chiarire l'importanza di questo edificio che fa
parte del patrimonio storico architettonico del nostro paese -
dice - E mi auguro che questa casa riesca ad essere il simbolo
della rivincita di tutte le grandi opere del Novecento che sono
state ingiustamente trascurate e private della loro dignità
artistica e culturale".
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