MARIA TERESA CUSUMANO, LA FELICITÀ È
UNA LUNGA PAZIENZA (MANNI, PP. 256, EURO 22) Il secondo
conflitto mondiale e il dramma di una famiglia: pubblico e
privato, amore e fede in Dio, s'intrecciano ne La felicità è una
lunga pazienza, romanzo storico d'esordio di Maria Teresa
Cusumano. Al centro della trama gli Internati Militari Italiani,
soldati che, dopo l'8 settembre 1943, vennero deportati nei
campi di prigionia nazisti.
Protagonista del libro è il capitano di fanteria Tommaso
Melisurgo, ferito sul campo a Kos, e deportato in Germania.
Tommaso è sposato con Maria. Hanno quattro figli. I due coniugi,
malgrado le mille difficoltà, non perdono mai la speranza, certi
che un giorno riusciranno a riabbracciarsi.
Il protagonista Melisurgo è ispirato al nonno dell'autrice,
segnato per sempre dalle vicende della guerra:"Mio nonno, non
volle mai parlare diffusamente in vita, nemmeno con i propri
figli, del capitolo della sua storia personale coinciso con
l'internamento: un periodo da lui volontariamente relegato in un
silenzio quasi di tomba", scrive Cusumano nella nota pubblicata
nel volume e aggiunge:"Solo alla sua morte furono ritrovati il
diario di prigionia e i documenti che, negli anni, era andato
acquisendo e conservando". Proprio quell'archivio è stato
prezioso per la stesura del testo che vuole essere testimonianza
da tramandare ai giovani.
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