Nel giorno del 33esimo anniversario
dell'arrivo nel porto di Bari della motonave Vlora con a bordo
20mila profughi albanesi, il sindaco Vito Leccese ha consegnato
le chiavi della città a Mario Desiati, scrittore, giornalista e
poeta, autore di 'Mare di Zucchero' (Mondadori 2014) un romanzo
che rievoca quell'approdo. Alla cerimonia a palazzo di città
sono intervenuti tra gli altri il console di Albania a Bari,
Artur Bardhi, l'assessora alle Culture Ines Pierucci, la
consigliera metropolitana delegata alla Cultura Francesca
Pietroforte, e Gianni Di Cagno, Mimmo Magistro, Luca Turi,
Nicola Montano e Saverio D'Alonzo, testimoni dell'evento cui
anche l'attuale sindaco partecipò da giovane assessore della
giunta guidata da Enrico Dalfino.
"Tutti gli anni - ha spiegato Leccese - ricordiamo
quell'evento con i protagonisti di quei giorni difficili,
vissuti tra palazzo di città, il porto e lo stadio della
Vittoria in condizioni climatiche insostenibili. Furono giornate
intense, in cui ho vissuto l'esperienza umana più importante
della mia vita". Leccese ha sottolineato che l'idea di
consegnare a Mario Desiati le chiavi della città, "un
riconoscimento che attribuiamo alle persone che hanno
contribuito alla crescita della città e della terra di Bari, mi
è venuta qualche giorno fa ascoltando l'omelia durante la
celebrazione eucaristica per la festa patronale di San Nicola a
Torre a Mare: citando proprio Desiati, il parroco ha detto che
'i santi più importanti arrivano dal mare, a mani nude ma con il
cuore pieno di miracoli'".
"Per me questo riconoscimento è molto emozionante - ha detto
Mario Desiati - perché Bari è forse la città in cui ho vissuto
più a lungo dopo Roma e Berlino. Proprio in questa città si è
cristallizzato qualcosa che discende dal nostro legame speciale
con il popolo albanese, siamo come fratelli divisi dal mare. C'è
una Puglia prima e dopo il 1991, lo dico sempre, e la Puglia
dopo il '91 è la Puglia migliore".
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