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Esce Le grandi ipocrisie sul clima, soluzioni per il pianeta

Esce Le grandi ipocrisie sul clima, soluzioni per il pianeta

Saggio spiega come affrontare la sfida dei cambiamenti climatici

ROMA, 14 ottobre 2024, 16:59

Redazione ANSA

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ROGER ABRAVANEL - LUCA D'AGNESE, LE GRANDI IPOCRISIE SUL CLIMA (SOLFERINO, PP. 288, EURO 19.90) "L'intero patrimonio della natura verrà stravolto dalle catastrofi climatiche. Ghiacciai, foreste, oceani, tutto il nostro ecosistema è in pericolo. E non rischiano di affondare solo le Maldive, ma decine di città costiere europee, e quelle alla foce dei fiumi come Amsterdam, Venezia e Londra", scrivono nel saggio Roger Abravanel e Luca D'Agnese e lanciano l'allarme: "Se continuiamo a emettere anidride carbonica, prima o poi qualcosa di irreparabile accadrà". Investire nella transizione ecologica è necessario e urgente, sottolineano Abravanel e D'Agnese e ricorrono a un esempio tratto dalla vita di tutti i giorni: "Immaginiamo di avere un tubo che perde nel muro di casa nostra. Ripararlo costa: bisogna pagare l'idraulico, rompere il muro, cambiare il tubo, riparare il muro e poi ridipingerlo. In alternativa, chiamiamo l'imbianchino e ridipingiamo la parete in corrispondenza della macchia d'umidità che si è formata. Facile che in prima battuta ci costi meno, ma i danni dell'acqua nel muro cominciano a crescere. Dovremo far ridipingere anche il soffitto del piano di sotto, dove l'acqua si è infiltrata", "rimandando la riparazione non si risparmia, perché il tubo che perde è insostenibile".
    E ricordano:"Alcune stime prevedono che, entro il 2030, la vita di 200 milioni di persone in India sarà a rischio per il calore eccessivo. Entro il 2040, 500 milioni di persone in Brasile, Indonesia, India e Messico - tra i Paesi più esposti all'aumento delle temperature - avranno un reddito insufficiente per permettersi un condizionatore d'aria. Siccità e alluvioni creeranno enormi problemi all'agricoltura e alla produzione del nostro cibo in molte regioni del mondo".
    Il libro si sofferma inoltre su modelli virtuosi, come quello di Prato, "antica eccellenza nel riciclo degli stracci " tanto da diventare "un riferimento globale per tutto il settore del tessile" e "oggi l'emergenza ambientale ne sta facendo anche un hub tecnologico del riciclo del tessile, grazie a tecnologie basate sui raggi infrarossi in grado, tramite sensori ottici, di riconoscere fibre e colori, e di separare i rifiuti tessili in entrata per avviarli al riciclo". Tra le altre pubblicazioni degli autori: Regole (2010) e La ricreazione è finita (2015).
   

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