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I consigli di Mark Twain per i problemi irrilevanti

I consigli di Mark Twain per i problemi irrilevanti

Racconti ironici del grande scrittore americano

ROMA, 15 ottobre 2024, 16:27

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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MARK TWAIN, CONSIGLI SUPERFLUI PER PROBLEMI IRRILEVANTI (SAGOMA, PP. 152, EURO 13.50) Oltre ai mega classici "Le avventure di Tom Sawyer" e "Le avventure di Huckleberry Finn", lo scrittore americano Mark Twain è stato anche giornalista e oratore, ha scritto testi ironici, con una sottile critica sociale. "Consigli superflui per problemi irrilevanti", volume edito da Sagoma, è una raccolta di esilaranti racconti presentati sotto forma di ammonimenti, spesso con un finto messaggio pedagogico.
    Twain, in questi testi, dà consigli scherzosi ai lettori su cosa sia giusto o sbagliato fare in determinate circostanze. Per esempio, per curare i malanni di stagione, avverte, mai si dovrebbe ricorrere a "un bagno di lenzuola", perché "è la cosa più spiacevole al mondo, come lo è incontrare una donna che, per ragioni ben note a lei stessa, non ti vede quando ti guarda e non ti riconosce quando ti vede". Parla di quando si è trovato avvolto in un lenzuolo imbevuto di acqua ghiacciata, un "espediente crudele" che "mi ha congelato il midollo delle ossa e ha fermato il battito del mio cuore. Ho pensato che fosse giunta la mia ora". In "Consigli alle bambine" esorta le donzelle a "non fare la linguaccia ai loro insegnanti per ogni piccola offesa. Si dovrebbe ricorrere a questa ritorsione solo in circostanze particolarmente gravi". Quanto al rapporto con i genitori: "Se tua madre ti dice di fare una cosa, è sbagliato rispondere che non la farai. È meglio e più corretto dire che farai quello che ti dice, e dopodiché agire con calma secondo i dettami del tuo miglior giudizio".
    In "Come domare una bicicletta" dà conto delle sue rocambolesche avventure in sella alle ottocentesche penny-farthing, talmente robuste che possono "essere scalfite solo dalla dinamite" e lui pedalando a "buona velocità" è volato via oltre il manubrio "atterrando a testa in giù", per poi finire all'ospedale, nessun danno, invece, alla due-ruote.
    In "Come coltivare l'arte della menzogna" spiega come il mentire "sia una necessità della nostra realtà" e "pertanto, la cosa più saggia da fare è imparare diligentemente a mentire in modo ponderato e giudizioso; a mentire con uno scopo buono e non cattivo".
   

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